Un itinerario per il 6 agosto

La festa di oggi è molto sentita nella tradizione orientale. Ma le "Camminate della Trasfigurazione" in qualche parrocchia alpina cominciano a valorizzarne il significato
11 Luglio 2011

E’ una ricorrenza liturgica in Italia ancora poco sentita quella della Trasfigurazione che si celebra il 6 agosto ogni anno insieme alle Chiese d’Oriente per le quali rappresenta invece da tradizione una sorta di Pasqua estiva. Quest’anno cade di sabato e allora proviamo a riproporre liberamente – in stile guida escursionistica – l’esperienza avviata nove estati fa nella diocesi montanara di Trento.
Meta: Un qualsiasi Tabor nostrano (anche una collina, non serve un “duemila”), raggiungibile a piedi, ma con dislivello non spaccagambe.
Partenza: Al mattino, attorno alle 8 o alle 9, preferibilmente in gruppo per viverla come esperienza di comunità anche fra residenti e villeggianti, invito esteso a chi va spesso in montagna (e meno in chiesa).
Attenzioni: Se possibile, sarebbe bene prevedere anche un itinerario alternativo affinchè disabili o anziani possano raggiungere la meta e condividere l’ascolto della Trasfigurazione.
Ritrovo: Alla parrocchiale del paese oppure davanti ad un’ edicola o ad un capitello di particolare significato storico e religioso.
Descrizione: Con un saluto informale, accogliente, ci si mette in cerchio e dopo un Padrenostro (o una preghiera di lode) si richiama il significato della Camminata e l’episodio evangelico: “Li portò su un monte alto, in un luogo appartato, loro soli”. Ci si mette in cammino dietro alla guida (che può essere benissimo un laico), con passo regolare, imparando a tenere il ritmo dei più lenti (o ad aspettarli nelle tappe previste).
Raccomandazioni: Pur in un clima gioioso e di attenzione reciproca, s’invita – almeno nella prima mezzora – a rispettare il silenzio per favorire la meditazione e la contemplazione (oltre che risparmiare fiato)
Tempo di percorrenza: Da un’ora a due ore e mezzo, per lasciare spazio all’arrivo in cima all’Eucaristia (o liturgia della Parola) e alla condivisione del pranzo al sacco.
Arrivo: Quando si raggiunge la meta, si godono insieme al panorama eventuali particolarità storiche o naturali del territorio circostante. Si apprezza anche il ristoro offerto dall’acqua a costo zero.
Accessori: Un foglietto predisposto per l’occasione accompagna la Messa e aiuta a entrare nella profondità del mistero della Trasfigurazione ed ai suoi riflessi: il vero volto di Cristo, la trasfigurazione come rivelazione di noi stessi, il mistero della Croce, il Cristo cosmico, la rigenerazione spirituale, il rapporto con la domenica “giorno del Signore”…altri spunti sono contenuti nella guida trentina curata nel 2009 da mons. Giuseppe Grosselli col titolo “Trasfigurati”.
Meteo: Baden-Powell ci ricorda che “non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”.In caso di pioggia (agosto è agosto) è opportuno comunque prevedere alla vigilia un’orario in cui convocarsi in chiesa o in un locale coperto per la celebrazione liturgica.
Varianti: Se oggi avevamo in programma una gita con i nostri ragazzi (anche più lunga di due ore e mezzo) o/e altri amici, l’esperienza può assumere anche un format familiare: resta indispensabile però l’ascolto del Vangelo del Tabor e un po’ di spazio per il silenzio personale.
Ricordo: Chi organizza può prevedere di consegnare al termine a tutti un semplice segno a ricordo della camminata:un sasso, ad esempio, o un’orma di cuoio con la data incisa. In certi casi si può anche offrire un frutto locale, come nella tradizione russa dove si distribuisce la frutta tanto che il poeta Sergei Esenin afferma: “La Festa della Trasfigurazione profuma di mele e di miele”.
Ripetizione: L’anno successivo si può scegliere un’altra meta, o un tema specifico, arrivando così a creare un’abitudine agostana apprezzata dai turisti e ossigenante anche per i locali operatori turistici.

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