Parrocchia e sinodo: l’ora della trasparenza economica

Il cantiere dell’ospitalità e della casa, nel cammino sinodale, chiede corresponsabilità e scelte economiche: è il tempo propizio per rendere pubblici i bilanci delle parrocchie
21 Novembre 2022

Mentre entra nel vivo l’anno pastorale e, con questo, i ‘cantieri sinodali’ e le riflessioni nate dalla fase diocesana del Sinodo, diviene urgente iniziare a fare piccoli passi concreti nelle comunità cristiane, prendendo sul serio le parole dei documenti che sono stati consegnati come guida per l’itinerario futuro. Uno, in particolare, potrebbe essere realizzato con facilità e in concomitanza con la chiusura dell’anno solare, ovvero fare uno sforzo di trasparenza economica e rendere pubblici i bilanci di ogni singola parrocchia.

In un tempo di fatica, di crisi economica, di inflazione galoppante, di generale impoverimento dei redditi, in un tempo in cui si chiede la condivisione delle risorse, insieme a uno scatto di generosità, dovremmo sentirci interpellati da quanto si legge nel documento relativo alla Sintesi nazionale della fase diocesana:

“La partecipazione e la corresponsabilità hanno bisogno della linfa vitale di una comunicazione trasparente, della condivisione delle informazioni e della cura nel coinvolgere i diversi soggetti parte nei processi. Proprio la mancanza di trasparenza, secondo alcuni, ha favorito insabbiamenti e omissioni su questioni cruciali quali la gestione delle risorse economiche e gli abusi di coscienza e sessuali”.

Partecipazione, corresponsabilità, trasparenza nella gestione delle risorse economiche delle parrocchie: se vogliamo superare un’idea clericale della comunità cristiana (nei fatti, nel concreto, non nella retorica e nei discorsi finti), allora varrà la pena ricordare che anche i denari che circolano nella comunità sono della comunità e che è giusto non demandare solo al consiglio degli affari economici o al parroco (che rimane peraltro, a norma di diritto, responsabile giuridico ed economico della parrocchia) la gestione del bilancio comunitario, a cui molti contribuiscono nella misura personale e su cui tutti dovrebbero essere almeno informati. Così accade in una famiglia sana, dove trasparenza, condivisione, cammino comune siano posti al centro del quotidiano, per cui, se vogliamo vivere il nucleo della ‘casa’, come detto nel documento di sintesi prima citato, sarà opportuno comunicare le entrate e le uscite, le fonti delle entrate e i capitoli di spesa. Si tratta di un passo ‘costoso’, forse, ma non solo simbolico, perché va a toccare la sostanza di molte scelte, siano essere da compiere nell’immediato, siano esse da valutare nel futuro prossimo.
Il ‘cantiere dell’ospitalità e della casa’ pone anche domande sulla corresponsabilità e sulle strutture, da preservare o da abbandonare: l’uomo solo al comando, anche della cassa, deve lasciare il posto alla comunità della casa, dove ci si ascolti, si dialoghi, di decida, si comunichi con coraggio e profezia. La fine dell’anno potrebbe essere un tempo propizio per questo passo di crescita comune. Ne guadagneremmo, probabilmente, in credibilità verso il mondo.

2 risposte a “Parrocchia e sinodo: l’ora della trasparenza economica”

  1. Loris Colombati ha detto:

    Credo sia un problema delle parrocchie grandi.
    Noi “piccoli”, 850 abitanti – Varisella (TO), sentiamo la necessità di comunicare le difficoltà economiche… a tutti e “ripetitivamente”, bilancio esposto ogni due mesi…. funziona e ci sentiamo più “famiglia”

  2. Maurizio Franchetti ha detto:

    Boh! Cado dalle nuvole! Parrocchia della SS. Trinità di Angarano di Bassano del Grappa (VI): saranno almeno 25 anni che, annualmente in estate, viene pubblicato il bilancio di Chiesa e Patronato relativi all’anno precedente con i relativi capitoli di spesa ed entrate. E se non è così in tutte le Parrocchie d’Italia, i laici che cavolo ci stanno a fare???

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