Mi sono chiesto spesso cosa voglia dire papa Francesco quando afferma che dobbiamo lasciarci evangelizzare dai poveri. L'altro giorno sul cancello dell'oratorio forse l'ho capito.
Breve cronaca di un evento, una galleria di immagini ed una preghiera: che quando la parola è estenuata, o involuta, o inadeguata, il nodo della lingua si sciolga nei gesti; che, nel Tempo Ordinario, a parlare siano i gesti che fanno belle e credibili le persone.
Il bilancio di un delegato: un Convegno con meno «pretese». Ma forse è proprio questa la strada per cominciare a cambiare davvero
Venire a conoscenza di quanto raccontato ci inquieta, ci lascia attoniti e increduli. Ma non deve confonderci su che cosa è vecchio e che cosa è nuovo.
Sembra una sceneggiatura di Dan Brown, è invece quello a cui stiamo assistendo dall'inizio del Sinodo.
Perché nel mondo si percepisca l'autentica portata di ciò che il Sinodo rappresenta dobbiamo lasciarci interpellare personalmente da questo evento.
Dagli Atti degli Apostoli fino ai documenti delle conferenze episcopali, 1100 testi raccolti in un sito che vuole diventare una community
Sarò delegato della mia diocesi al Convegno ecclesiale di novembre. E colgo in giro tanta voglia di un nuovo inizio per la Chiesa italiana
Utopia di papa Francesco o realtà possibile? Cronaca (semi-autentica) di una trasformazione auspicata
In parrocchia i fasti antichi non torneranno e, se hanno prodotto questa mentalità, oserei anche dire per fortuna...
Lì per lì nella mia mente l'ho giudicata. Ma se un giorno scorrendo quella foto trovasse il coraggio di lasciarsi guardare davvero...
Non esiste oggi, a mio avviso, nessuna possibilità di educare alla fede se, la Sua presenza non si da in noi come gioia, dolcezza, pienezza di vita, prima e al di là di ogni altro carattere che la presenza di Dio possa suscitare in noi.
Giovanni Paolo II e alcune parole ascoltate senza troppa attenzione a Tor Vergata. Scoperte all'improvviso decisive per la propria vita.
Proprio oggi - mentre si apre il Sinodo per la famiglia - ricorrono i 10 anni dalla scomparsa di Enrico Ceccarelli. Che sognava un «ministero di coppia» accanto al diaconato.
Una storia così, a un primo sguardo, non può che sembrare una tragedia senza senso scritta da un dio malvagio. Eppure...
Per la prima volta Giovanni - durante questa Pasqua - è come se fosse morto e risorto anche lui, assieme a Cristo e a suo papà.
Un musical, ma non solo: così un gruppo di giovanni di Novara sta cercando di far diventare vita vissuta l'appello di san Giovanni Paolo II.
Succede ogni anno, quando proponiamo il gesto della lavanda dei piedi al di fuori della solennità della celebrazione: suscita sempre domande...
Tutti abbiamo diritto a ricevere le cure necessarie, non solo per il corpo. Così anche la malattia può diventare via al dialogo tra le religioni
Non so che cosa si siano appena detti, là per terra. Di una cosa però sono sicura: in quei minuti lui si è lasciato amare.
Sulla processione in cui la 'ndrangheta aveva ancora l'ultima parola. E sull'impegno dei cattolici di fronte alla criminalità organizzata
Su un'intervista tutta tesa a marcare la distanza tra la chiesa di Salerno e la figura del monsignore di Curia oggi in carcere
Sulla bambina battezzata dal Papa, figlia di genitori sposati solo civilmente. E su una prospettiva ecclesiale (e non individualista) dei sacramenti.
Quando andando a Messa capita di imbattersi in una semplice, naturale e magnifica catechesi familiare sull'importanza dell'Eucaristia
Ha fatto voto di non chiedere mai niente a nessuno, tantomeno l'elemosina. Non tocca il denaro per nessun motivo. Non ha una casa. Non possiede nulla di nulla, a parte uno zainetto, un borsone da viaggio e gli abiti che indossa. Mica una barbona, però.
Un pomeriggio con un'attività molto concreta intorno all'albero di Natale. E una domanda e risposta di quelle che solo i bambini sanno tirare fuori
Il caso del superiore generale dei camilliani che avrebbe "sequestrato" due confratelli
La preparazione del tema "lavoro e festa" per Milano 2012 non deve dimenticare il rischio di "stress pastorale" per la Chiesa domestica: alcuni esempi e interrogativi
Ci sono parole che rovesciamo addosso ai nostri bambini con noncuranza, con la stessa facilità con cui diremmo buongiorno e buonasera
È molto duro confrontarsi con la conflittualità tra due persone che si sono promesse per la vita. Ma quel loro matrimonio concreto ci sta a cuore?
Sulla fatica di scoprire che i genitori ci fanno un grande dono quando si fidano di noi come compagni di viaggio per guidare i loro figli all'incontro con Gesù
Mi piacerebbe che con i vescovi in Vaticano fossero invitate davvero le famiglie e non solo i loro problemi. Portando in dote il carisma di chi sa «fare casa».
Con buona pace dei dietrologi, visto di fronte il Papa «comunicatore» non è una strategia, ma un modo di essere e uno stile di vita
Un periodo di villeggiatura in una località accogliente può creare legami fraterni. Lo insegna la storia, ma non è scontato
Abbiamo moltiplicato attività e proposte per andare incontro a tutti, in uno sforzo lodevole che col tempo, però, rischia di diventare insostenibile
Che cosa succede quando d'improvviso comunicano che il don deve lasciare momentaneamente la comunità
Quando Lorenzo Lotto viene in soccorso di una catechista sconsolata dopo una processione del Corpus Domini un po' «turbolenta»
Qualche altra parola sulla presentazione tenuta da Vino Nuovo a Roma e sul bisogno nella Chiesa di reimparare a dialogare con un linguaggio semplice, ma incarnato
Tre aggettivi per questo blog, dopo la presentazione a Trento dell'antologia di Vino Nuovo svoltasi il 16 maggio 2013
Giorni di Prime Comunioni in parrocchia. E di parole che - senza misericordia - possono anche diventare macigni.
"Io non sono sicuro che Gesù mi perdoni..." Quando una farse di un bambino di nove anni ci rivela l'importanza di chiamare le cose con i loro nome anche con i più piccoli
A vent'anni dal lancio, le Unità pastorali meritano una verifica. Che va oltre la formula organizzativa, per cogliere la modalità ecclesiale
Fin dalla prima omelia ci ricorda la centralità della stoltezza della croce in un mondo dove il successo e l'efficientismo sono sovrani
Su alcune novità interessanti che lo stile di Papa Francesco ha già messo in moto tra le persone che vedo intorno a me
Non sarà che questo figlio delle “pampas”, nipote delle “langhe” Dio ce lo ha regalato perché anche la Chiesa smetta di giudicare, come prima cosa, e ricominci ad essere disponibile allo Spirito?
In piazza San Pietro pochi minuti dopo il "Nuntio Vobis" non si avverte l'orgoglio argentino ma la gioia per un dono a tutta la Chiesa
La strana storia della Vergine di Luyan, icona di uno stile che unisce spiritualità e concretezza. E di un Pontificato che sarà molto esigente
«A me, adesso e con loro, basterebbe riuscire a promuovere un esercizio di igiene linguistica, da applicare nel nostro gruppo e magari da portare a casa»
I politici non lo amavano, era scomodo per tutti. Ma per lui la partecipazione era un valore sempre, nella società come nella Chiesa
Nel gruppo del primo anno sono tre su quattordici e la domanda viene subito fuori. Insieme ad alcuni pensieri che mi inquietano
Nell'identikit tracciato dal Papa sul modello dei Magi s'insiste sul pastore che deve essere «preso» dalle vicende degli uomini
Me l'hanno chiesto a bruciapelo i miei ragazzi. Come far passare l'idea di Grazia se loro faticano a concepire che esista qualcosa che non si paga?
Venti bambini, tre catechiste e due genitori per una catechesi attraverso l'arte. Con tante domande che restituiscono il mistero di quei racconti