«Non abbiamo paura»

Un musical, ma non solo: così un gruppo di giovanni di Novara sta cercando di far diventare vita vissuta l'appello di san Giovanni Paolo II.
21 Maggio 2014

In piazza S. Pietro, il 27 aprile, c’erano anche loro. Per ringraziare, ma soprattutto per incontrare ancora più vivo quel papa “che tanto ci mancava”. Già perché ai giovani della diocesi di Novara non bastava che Giovanni Paolo II rimanesse solo un ricordo: lo volevano ancora come compagno di viaggio, per loro stessi ma soprattutto per le nuove generazioni. Per questo nel 2009 si sono lanciati in una grande avventura: realizzare un musical diocesano che facesse conoscere il papa polacco ai giovani di oggi. E dopo la prima, nell’aprile 2012, realizzata con grande caparbietà dopo mille difficoltà, non si sono più fermati: quasi una ventina le repliche, in Italia – soprattutto al nord – ma anche in Svizzera.

Come raccontano Silvia ed Elena: “Pur venendo da realtà diverse, oratori diversi, ognuno col suo carattere, siamo un gruppo che è diventato famiglia, unito dall’amore, dalla passione e dal messaggio forte di Giovanni Paolo II: non abbiate paura!”. “Non abbiamo paura!” è proprio il titolo che Giuseppe – ideatore e regista – e Silvia – co-regista – hanno scelto, quasi a voler gridare in risposta al celebre discorso di inizio pontificato: “un grido che testimonia l’esistenza di una generazione che ha ascoltato le parole di Giovanni Paolo II e ora, attraverso il teatro e la musica, desidera farle risuonare tra le nuove generazioni”. Uno speciale “passaggio di testimone” insomma, che i ragazzi hanno accettato con grande responsabilità: “le fatiche – confida Giuseppe – non sono state poche, ma la preghiera nostra e degli amici e il sostegno dall’alto non sono mancati”.

Prima di ogni spettacolo, niente gesti scaramantici o riti propiziatori: i trenta giovani attori si mettono in cerchio sul palco, e pregano, perché “la preghiera e le invocazioni allo Spirito Santo sono il vero motore, la vera carica anche prima di andare in scena”. Si rivolgono in particolare ai tre loro “angeli custodi”: ovviamente papa Giovanni Paolo II, ma anche Madre Teresa e poi “un nostro caro amico, Fabrizio Sana, che ci ha lasciati per un tumore due anni fa e con cui alcuni di noi condividevano un progetto di nuova evangelizzazione: Sentinelle del mattino. La penultima volta che sono venuto a Roma – continua a raccontare Giuseppe – era in occasione dell’ultima udienza di Papa Benedetto. Tornando a casa, la mia ragazza ha avuto un arresto cardiaco. I tre angeli custodi del musical sono stati invocati da tutti anche in quell’occasione, e sono sicuro che non a caso siano arrivati subito proprio tre soccorritori a tenerla in vita”.

Uno dei momenti più difficili, ma che – come racconta Silvia – hanno compattato ancora di più il gruppo: “Far parte di questo cast in cui si sono condivise anche situazioni di sofferenza e momenti di difficoltà mi ha fatto sperimentare la forza della preghiera e l’affidamento alla Provvidenza. Sono ormai due anni che portiamo in scena il musical, ma ad ogni replica è come se le parole del nostro caro Papà fossero nuove, fresche e sempre cariche di fiducia in noi giovani.”. Continua Valeria: “È l’aria che si respira prima, dopo e durante lo spettacolo a farti capire che non si tratta solo di recitare, ma che Gesù è proprio lì presente, tra di noi… Questo musical ci dà modo di parlare di Lui in tanti luoghi diversi e a tanti giovani diversi, di testimoniarlo, di renderci suoi strumenti!” Anche Manuel, grazie all’esperienza, ha deciso di diventare suo strumento, e fino in fondo: “Il musical mi ha spinto – dopo molti anni di ricerca – a dire il mio sì al Signore intraprendendo il difficile ed entusiasmante cammino per diventare sacerdote. Ho trovato proprio nel suo “Non abbiate paura!” la forza e il coraggio che mi mancava.”

Assicura Federico: “JPII, là dove non sei riuscito ad arrivare tu, sta’ tranquillo che ti portiamo noi!”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)