Ma che musica maestro!

Affiniamo il nostro udito interiore per imparare a riconoscere le visite dello Spirito Santo
21 Giugno 2021

Sapete che cos’è un plettro? È un piccolo strumento a forma di triangolo che, tenuto fra le dita, serve per pizzicare le corde di una chitarra e così farle suonare. Non trovo un’immagine più bella per descrivere ciò che la terza persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo, opera in noi. Egli è come un Plettro divino che tocca e fa vibrare le corde del nostro cuore per trarne le armonie più belle e lo fa con estrema dolcezza e delicatezza.

È Lui che ci fa sentire il desiderio e la profonda nostalgia di Dio.

È Lui che prega in noi “con gemiti inesprimibili perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare”.

È Lui che ci guida alla Verità tutta intera.

È Lui che ci ricorda le Parole di Gesù.

È Lui che dal di dentro ci muove al bene, all’amore, alla carità perfetta.

È Lui che ci suggerisce le parole da dire, se Lo invochiamo con fiducia.

È Lui che ci fa prendere coscienza del peccato e ci muove al pentimento.

È Lui che ci rende testimoni di Cristo, anche in mezzo alle tribolazioni e alle persecuzioni.

È Lui che ci rende insoddisfatti della mediocrità e ci stimola a raggiungere le più alte vette della santità evangelica.

Come un esperto chitarrista, Dio sfiora con leggerezza e maestria le corde del nostro cuore, attraverso il Suo Plettro divino, lo Spirito Santo, perché dalla nostra vita scaturisca un meraviglioso cantico di lode, di amore e di gioia. Perché il suono di uno strumento risulti gradevole, si richiede però che le corde siano ben accordate. Allo stesso modo bisogna che i sentimenti del nostro cuore siano accordati con quelli di Dio.

Che non trovino posto in noi sentimenti cattivi: invidia, gelosia, odio, rancore, desiderio di vendetta, che sarebbero delle “stonature” intollerabili (da tapparsi le orecchie!!!).

Tuttavia, se riscontriamo in noi questi sentimenti, non disperiamo, esiste un accordatore speciale, si chiama sacramento della Riconciliazione.

Poi, perché il brano sia eseguito bene e a tempo, ogni maestro di musica che si rispetti, raccomanda l’uso del metronomo. Il metronomo è quello strumento che, producendo un impulso costante, aiuta i musicisti a suonare a tempo e a mantenere un ritmo costante nell’esecuzione di un brano, perché si eviti di suonare con un tempo “a fisarmonica”, cioè non si vada un po’ lenti e un po’ veloci.

Com’è importante andare a tempo nella musica, così è importante cogliere subito le sante ispirazioni e corrispondervi. Perché se lasciamo sfuggire un’ispirazione, perdiamo quell’occasione per sempre, magari ce ne saranno altre, ma quella non tornerà mai più. Bisogna però imparare a riconoscere e a discernere se le ispirazioni vengono da Dio oppure no. Se è Dio che le suscita esse portano pace e non inquietudine.

Pace però non è sinonimo di quieto vivere. Come il vento impetuoso entrando in una stanza dove c’è una scrivania piena di fogli, li fa volare ovunque, così talvolta il vento dello Spirito scombina i nostri piani, ci scomoda e preferiremmo far finta di non sentire certe ispirazioni per rimanere tranquilli. Tranquilli, ma felici?

Non contristiamo lo Spirito Santo, anzi invochiamolo spesso perché ci illumini e soprattutto perché colmi il nostro cuore del Suo Amore.

Come un esperto maestro sa riconoscere e riprodurre il ritmo di un brano musicale, affiniamo il nostro udito interiore per imparare a riconoscere le visite dello Spirito Santo, i Suoi accenti e le Sue pause: le Sue mozioni interiori.

 

 

3 risposte a “Ma che musica maestro!”

  1. Fabio Aiuto ha detto:

    Buongiorno e grazie di cuore per la condivisione,

    talvolta la musica ci propone brani dove palesemente gli esecutori non rispettano il tempo e questo può suscitare effetti inaspettatamente suggestivi, oppure accordi in dissonanza creano stupore comunicando una tensione spesso irrisolta, ma che affascina e lascia il sapore dell’infinito. Il fuori tempo e il fuori tonalità può diventare strumento di grande espressività e comunicare bellezza. Quante volte lo Spirito opera attraverso le nostre stonature e non avrebbe potuto fare nulla se non attraverso quelle, così un impulso del metronomo mancato può diventare un cambio di tempo sapientemente innescato se non smettiamo di suonare solo perché siamo fuori tempo e dobbiamo ripetere il brano da capo. Pace e bene, grazie ancora.

  2. Paola Buscicchio ha detto:

    La musica, tutta la musica è fatta di note e pause cioè di suoni e di silenzi.
    È il silenzio che prepara un suono così come i nove mesi nel grembo di nostra madre hanno preparato il nostro primo vagito.
    E non si nasce una volta sola. Si rinasce ogni qual volta ci si lascia trasformare dallo Spirito. Noi che siamo imperfetti possiamo dunque diventare perfetti sotto l’azione dello Spirito.
    Lasciarsi trasformare dallo Spirito è segno di vita nuova.
    Entrare nel dominio dello Spirito richiede che si lasci altro: l’uomo vecchio deve morire perchè il nuovo cominci a vivere.
    Una nuova vita attende tutti noi: la vita nello Spirito.

  3. loretta romboli ha detto:

    Buongiorno ho appena letto l articolo e lo trovo davvero ispirante , grazie abbiamo sempre bisogno di energia e lo Spirito Santo raccontato in questo articolo, con questa bellissima melodia merita di essere condiviso… grazie buona giornata

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