Il vino nuovo c’è. Ma gli otri nuovi?

Accompagnare i mutamenti cercando risposte adeguate: questo dovrebbe segnare il dibattito intraecclesiale oggi. Però mi spaventano i silenzi di chi aspetta e tace, non contribuendo al cambiamento.
4 Maggio 2018

La Chiesa resta in cammino come 8 anni fa. Si respira un’aria nuova e conciliare. Vecchi schemi sembrano superati. Tuttavia non si è arrivati ed è bello pensarsi in questo ininterrotto cammino che parte dal Concilio di Trento, al Vaticano I, alla Rerum Novarum, al Vaticano II fino ad oggi.
Questo tempo “francescano” a me pare un tempo di crisi e riflessione in cui occorre ripensare le strutture pastorali e il modo in cui la Chiesa sta in questo mondo, che sembra a tratti aver perso un senso. Accompagnare i mutamenti cercando risposte adeguate: questo dovrebbe segnare il dibattito intraecclesiale oggi. Come insegna il convegno di Firenze, occorre approfondire la nostra capacità di concretizzare. Evangelii Gaudium in questo è un formidabile aiuto.
Oggi nel dibattito dovremo cercare il coraggio di osare e la concretezza di approcci alle esigenze che scuotono la coscienza del Popolo di Dio. Dall’altro lato a me spaventano i silenzi di chi aspetta e tace, non contribuendo al cambiamento; di chi si tira fuori da questo cammino. Quanto di questo vino nuovo arriva nelle parrocchie? Inizierei a pormi una domanda: il rapporto clero/laici sta realmente migliorando? Come vengono formati sacerdoti e laici nei nostri contesti ecclesiali?
In definitiva penso che il magistero di Francesco ha una portata epocale. Ci accompagnerà per qualche decennio. Adesso però occorre cominciare RIFLETTERE SUL COME COSTRUIRE GLI OTRI NUOVI.

Una risposta a “Il vino nuovo c’è. Ma gli otri nuovi?”

  1. Roberto Fallerini ha detto:

    Trovo interessanti questi vostri spunti di riflessione. Mi piacerebbe poter partecipare. Grz

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