Frate Bernardino della Romita di Cesi

Il ricordo di un’anima grande e calorosa, appassionata di umanità e Vangelo, scomparsa pochi giorni fa.
28 Maggio 2022

È morto domenica scorsa, 22 maggio, padre Bernardino Greco, meglio conosciuto come frate Bernardino della Romita, uno dei religiosi più noti per chi, a piedi, ha attraversato l’Italia centrale nei vari cammini sulle orme di Francesco.

Bernardino era una figura unica e ricchissima, profetica e carismatica, uomo buono e profondamente legato alle terra, e per questo capace di suscitare sguardi di cielo.  Trent’anni fa – così raccontava lui – dopo molto tempo di vita comunitaria, aveva sentito una chiamata ulteriore e, a piedi, attraversando i resti di quella che era stata l’antica Romita di Cesi, nei boschi del ternano, una voce si era imposta e con essa una visione: aveva visto, distintamente, quello che oggi è il monastero, ma che allora era solo un rudere abbandonato da secoli. Da lì, da quel momento, ha iniziato a edificare nuovamente quelle pietre, quei muri, ridando loro vita, con l’aiuto via via di diversi volontari, innamorati come lui della visione che sembrava utopia. Così la Romita di Cesi è tornata alla luce e all’umanità, ed è diventata un luogo dove Bernardino, da eremita, ha vissuto fino a domenica: solitario, raggiungibile di fatto solo a piedi, in compagnia di alcuni bellissimi pastori maremmani, che facevano un bianco contrappunto alla ricchezza dei colori di un luogo dello Spirito. Fedele alla vocazione francescana, Bernardino (pur in progressive tensioni con l’ordine, fino alla riappacificazione finale) ha saputo dare ascolto a un soffio unico dello Spirito, che aveva scelto lui per ridonare linfa a un’antica storia che sapesse però parlare anche al nostro mondo. Da qui, da quella intuizione che è diventata nuova vocazione, Bernardino ha saputo farsi abitatore del nostro tempo, rendendo la Romita un luogo di accoglienza, di silenzio, di riflessione per tutti, senza distinzione, e di preghiera per i credenti. Nulla era imposto, nessun obbligo di fede o di liturgia; nessun giudizio, nessun esame. Chi voleva, poteva sostare tra le celle della Romita, solo contribuendo con il proprio lavoro allo scorrere della quotidianità, tra l’orto e il bosco, tra la cura degli animali e degli alberi. Alla sera, nella vecchia chiesa, si elevava il canto di lode della voce calda e profonda dell’eremita, il quale diceva che lì c’erano per tutti le tre P: pasto, posto, pace. Si respirava un’umanità calda e buona, veri medicamenti per tanti feriti dalla vita che, a volte casualmente, a volte con convinzione, approdavano in quel vecchio complesso. E poi i pellegrini in cammino per Roma o Assisi che facevano tappa obbligata, nella semplicità, nell’ascolto, nel dialogo, nell’adesione a ‘madre terra’. I suoi messaggi erano profondamente umani e quindi profondamente evangelici: rispetto per se stessi e il creato, uso buono ed equilibrato del tempo, cura del silenzio, custodia delle relazioni, semplicità, apertura al Mistero, che per Bernardino aveva il volto misericordioso di Gesù di Nazareth, verso cui nutriva una fiducia grande e appassionata.

Mercoledì, a Terni, in molti da tutta Italia lo hanno salutato nell’estremo congedo, segno di quell’umanità varia che tra le mura della Romita aveva trovato un porto di bene, un segno di amore e di ricostruzione.

Per una Chiesa italiana che ha urgente bisogno di profezia, frate Bernardino della Romita è stato parola sommessa ma eloquente, indicando nell’accoglienza, nella misericordia, nel legame con il creato, nella semplicità, nella libertà, nella laboriosità misurata, nella gratuità, nella ricerca del silenzio strade buone per guarire l’umano e toccare il divino. Sulle orme di Francesco d’Assisi, Bernardino ha letto e interpretato il nostro oggi, rendendosi docile allo Spirito.
In questi giorni di vigilia di Pentecoste, le parole di frate Bernardino ci siano di viatico e di semenza feconda:

Quello che è l’aria per l’uccello che vola e l’acqua per il pesce che guizza e il Sole per la Terra che gira, è Lui per ciascuno di noi. Siamo avvolti dalla sua Presenza Invisibile e Misteriosa come dall’aria che respiriamo. Senza di Lui non possiamo esistere. Dal momento che esisto, io sono sempre esistito nella mente di Dio e sempre esisterò. Il mio nome è scritto nel palmo della Sua Mano. Nessuno potrà mai cancellare la mia esistenza dalla storia dell’universo.

Così come ci farà bene ascoltare le sue parole, rilasciate nell’intervista a Joshua Wahlen e Alessandro Seidita per il documentario Voci dal silenzio:

https://fb.watch/dgY-vpa2Ag/

(ph. di copertina di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita)

10 risposte a “Frate Bernardino della Romita di Cesi”

  1. Emmanuele Mastretta ha detto:

    Leggo questo articolo davvero grato a chi lo ha scritto.
    Sono ora di ritorno con la mia famiglia nella nostra casa di Torino da una intensa, bellissima due giorni alla Fraternità di Romena di don Gigi Verdi.
    Dopo questo, per noi nuovo incontro, il pensiero e la voglia di avere tue notizie prima di andare a dormire, non poteva non andare a te Bernardino. Almeno per chi, come me, aveva avuto la fortuna (solo fortuna?) di conoscerti a San Masseo a metà degli anni 80. Alle tue sveglie prima dell’alba con canoni che solo i ragazzi che venivano dalla Tubinga dove all’epoca insegnavi teologia riuscivano a insegnarci. Alla tua capacità di mettere a contatto cuori che parlavano lingue così diverse, a farci capire che tutti eravamo immersi nella stessa Ricerca. Non può bastare lo spazio e probabilmente non potrebbero bastare neppure le parole.
    Grazie.

  2. Emmanuele Mastretta ha detto:

    Post Scriptum.
    Spero davvero nel riferito ultimo riappacificarsi con te, spirito inquieto come il tuo Maestro, dell’ordine dei frati minori. Non sei stato fortunato, come (grazie Francesco!) spero possa essere Gigi.
    Ma tu eri in ricerca di ben altra Fortuna, che ben prima del 22 maggio 2023 (realizzo ora… è passato un anno… chissà se potessimo sapere dove ora dove è custodito il tuo corpo) avevi già Incontrato.
    Un abbraccio anche a frate Paul (bello aver riletto di te nella tua autobiografia!) e frate Jo (da Chicago, nel 1993 in partenza per il Congo… chissà se qualcuno avesse sue notizie…) Grazie a voi tre e a chi Vi ha mandato!

    • Antonino Repaci ha detto:

      Per sua volontà testamentaria, ha voluto che anche le sue spoglie mortali fossero libero da un luogo preciso. Le sue ceneri sono sparse alla Romita. Pax et bonum!

  3. Emmanuele Mastretta ha detto:

    Leggo questo articolo davvero grato a chi lo ha scritto. Sono ora di ritorno con la mia famiglia nella nostra casa di Torino da una intensa, bellissima due giorni alla Fraternità di Romena di don Gigi Verdi. Dopo questo, per noi nuovo incontro, il pensiero e la voglia di avere tue notizie prima di andare a dormire, non poteva non andare che andare a te Bernardino. Almeno per chi, come me, aveva avuto la fortuna (solo fortuna?) di conoscerti a San Masseo a metà degli anni 80. Alle tue sveglie prima dell’alba con canoni che solo i ragazzi che venivano dalla Tubinga dove all’epoca insegnavi teologia riuscivano a insegnarci. Alla tua capacità di mettere a contatto cuori che parlavano lingue così diverse, a farci capire che tutti eravamo immersi nella stessa Ricerca.
    Non può bastare lo spazio e probabilmente non potrebbero bastare neppure le parole.
    Grazie. Ema

  4. Andrea Da Roma ha detto:

    Grazie a Sergio di Benedetto e a Vino Nuovo!

    Circa 20 anni fa ero stato ospite di un luogo fuori dal mondo e dal tempo, senza elettricità, riscaldamento e tecnologia qualsivoglia. Ero in uscita con un gruppo AGESCI, il Roma 70 che per me rievoca tutto lo splendore dei ricordi di gioventù.

    Questo luogo era animato dalla presenza di un signore un po’ particolare, non si capiva di preciso chi fosse e se rispondesse a qualche autorità terrena superiore, si esprimeva con massime e sembrava aver trovato un senso nella vita e nelle cose.

    La permanenza sarà durata due giorni o qualcosa di più, ma l’esperienza mi rimase impressa, come se avessi fatto uno strano sogno.

    Ho sempre voluto ritrovare il posto dove ero stato, per capire se davvero si fosse trattato di un sogno o meno, non ci sono mai impazzito, ma proprio non trovavo informazioni utili da nessuna parte per capire che posto fosse. Grazie a questo articolo e all’immagine di Bernardino l’ho finalmente trovato!

  5. Emanuela Corra' ha detto:

    Padre Bernardino ha fatto una cosa meravigliosa, ha sicuramente tenuto fede allo spirito francescano. Non capisco perche’ l’Ordine gli abbia intimato di lasciate il romitorio, dato che era luogo di pace ed apprezzato da tutti. Questo rifiuto gli e’costata l’espulsione dall’Ordine Francescano….cosi si legge sul mensile MedioEvo (Ottobre 20222, p.38)
    Lui voleva pace e donava pace e grazie a lui un luogo dimenticato da tanto tempo ed in rovina, e’ tornato a risplendere
    Che riposi in pace. Mi piace pensare sia stato accolto da San Francesco

  6. ugo madiolo ha detto:

    Durante il Cammino Di qui passò Francesco ho fatto tappa con Doriano per una notte , un esperienza particolare e unica , accoglienza e convivialità che hanno lasciato il segno , grazie Bernardino.

  7. giacomo ha detto:

    Figura profetica e aperta all’uomo, alla vita e alla natura; incarnava un ideale di frate – fraternità che sicuramente Francesco di Assisi avrebbe approvato. Diceva pane al pane , senza sconti per nessuno anche se questo gli ha creato varie fatiche nelle relazioni.
    Ha avuto un sogno formidabile : San Masseo, luogo di accoglienza e di esperienza comunitaria per ragazzi.
    Esperienza straordinaria anche per me nel 1985 quando vi arrivai la prima volta; ci sono tornato altre volte anche quando Bernardino ormai non era più lì. Mi sono sposato a San Masseo nel 1992 e lo porto sempre nel cuore.
    Ho rivisto Bernardino l’ultima volta tre anni fa alla Romita ormai senza più il saio ma sempre con lo stesso cuore grande.
    Mi hai cambiato la vita Grazie grazie

  8. Marc Sermier ha detto:

    J’ai connu frère Bernardino au monastère de San Damiano à Assise en 1975. Ce fut une belle rencontre et une plongée dans la spiritualité franciscaine !

  9. cristina di carpegna ha detto:

    Mi sono fermata a dormire alla Romita 15 anni fa, mentre camminavo da Assisi a Greccio; sono arrivata nel mezzo dei un temporale estivo, con fulmini e grandine, mi è parsa una visione…Accolta da Fra Bernardino e da tanti cani pastori: ho saputo poi di tensioni e dispiaceri, sono felice che gli ultimi anni siano stati di comprensione e di pace: è stato un bell’incontro, grazie Fra Bernardino, riposa in pace.

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