9 Settembre 2023. Albiano d ‘Ivrea.
Nasce con una battuta l’ occasione per ascoltare dal vivo, per la seconda volta nella mia vita, le parole di Enzo Bianchi, durante l’inaugurazione della Fraternità di Casa della Madia.
Arrivo a destinazione quando la presentazione è appena cominciata, in quello che probabilmente era stato il fienile di una vecchia cascina comprata e ristrutturata grazie all’aiuto di amici vecchi e nuovi.
Devo essere onesto: conosco poco della storia di Enzo Bianchi prima che si concludesse la sua permanenza nella Comunità di Bose, da lui fondata.
Con una chiarezza ed una sintesi invidiabile, ripercorre la storia della sua fede e accende la luce sulle figure che hanno fondato la sua crescita e la sua vita monacale: Abba’ Antonio, Pacomio e Basilio, monaci pre-benedettini, come sottolinea con vigore.
Attraverso una citazione di Abba Antonio, Enzo Bianchi spiega le ragioni della sua scelta a una età così avanzata: “la vita cristiana è sempre un ricominciare attraverso inizi che non hanno mai fine, perché il Vangelo rimane impossibile”.
Sono parole dure che raccontano tuttavia l’immensità della Grazia di Dio. Ogni giorno il cristiano è chiamato a ricominciare la propria sequela perché fallisce l’obiettivo di essere conforme al Vangelo. Eppure la Grazia di Dio riempie la vita di ogni cristiano di un amore che, dice lui stesso, non va mai meritato.
Riparte dalla Koinonia che ha caratterizzato i suoi 55 anni a Bose, perché il cristianesimo, afferma, non è un fatto individuale. Continua sottolineando che nessuno da solo vede la propria strada. Traspare dalle sue parole e dai suoi occhi tutta la forza e la determinazione della sua scelta di oggi e di ieri, insieme alla consapevolezza che o si è cristiani insieme o non lo si è.
A sorpresa, almeno mia, non sfugge dalle passate vicissitudini che lo hanno allontanato dalla comunità di Bose.
Anche in questa circostanza è molto chiaro e preciso.
Usa parole come “cacciata da Bose”, “assenza di misericordia”, “perdono non dato”, ma ammonisce i presenti che non si sente fallito.
Sconfitto si, fallito no.
La sconfitta non riguarda solo la sua persona, ma l’intera cristianità, che a volere guardare è ancora più divisa rispetto al passato.
L’unità spetta a noi, dice, perché Lui la vuole sempre. Richiama quindi con autorità il ruolo per cui ognuno di noi, in quanto di Cristo, debba sentirsi membra di un unico corpo.
Questo percorso, questa ricerca, questo continuo ricominciare non può avere altro fondamento che il Vangelo.
Solo il Vangelo può indicarci la strada sulla quale camminare insieme, viandanti gli uni per gli altri.
Verso dove?
Le mete ce le dà il Signore.
Casa della Madia non è una meta da raggiungere, ma un cammino da condividere.
Ero presente all’inaugurazione di Casa della Madia…..è sorprendente questa voglia di ripartire (seppur nella fatica) che, Enzo Bianchi con le sorelle e i fratelli che lo hanno seguito, hanno nel cuore per vivere la chiamata che li ha portati a vivere alla sequela di Gesù … nella Comunità di Bose. Una Comunità davvero speciale che mi ha fatto crescere in consapevolezza nella mia fede, ancora piccola fede e che mi ha donato relazioni di amicizia che porto care nel cuore.
Nella primavera del 2020 la rottura! Il mio grande dolore è l’aver visto contraddetto l’Evangelo. I temi della misericordia e del perdono, così ben espressi a parole, sono stati nella pratica disattesi.
Ora un ricominciamento. C’è solo da ammirare questa volontà – che è dono dello Spirito – di proseguire la strada vivendo la fraternità tra di loro e con noi che con loro condividiamo il cammino.
Buona strada a chi è ad Albiano, a chi è a Bose, a chi é altrove. A tutti grazie
franca
Tutti i santi fondatori sono stati perseguitati e hanno sofferto,non mi meraviglio.Enzo Bianchi è un uomo di Dio.E non voglio sapere altro.non voglio dare torti a nessuno,le incomprensioni succedono in ogni ambiente.
Bisognerebbe anche sentire l’ altra campana ,cioe’la Comunita’ di Bose per farsi una opinione un po’ più oggettiva. Certo Enzo Bianchi e’ una personalita’ affascinante, carismatica , affabulatoria . Come molti guru indiani.
E come molti guru, forse una personalita’ altrettanto narcisistica e manipolatoria . E lo dimostra il fatto che allontanato da Bose ha subito trovato soldi e benefattori e adepti disposti a finanziarlo per la Casa della Madia .
Queste poche righe non significano che Enzo Bianchi e non si sia dato spazio all’altra voce che ha parlato in tutti i modi con i commenti al Vangelo dell’ex priore, il massimo della riprovazione, con le interviste del nuovo, ma soprattutto riscontro molto di più (ascoltata su dime) LA VOLONTà MANIPOLATORIA di chi a Bose è rimasto, prendendosi TUTTO quello che non loro, se non in minima parte, ma Enzo Bianchi ha creato senza manipolare gli altri né essendo un GURU, ma semplicemente portando il Vangelo. Il suo commento sì quello è frutto di manipolazione e anche di una presa di posizione che per poter fare dovrebbe conoscere entrambe le parti, non i racconti dei monaci rimasti.
Gentile signore non sono d’,accordo con lei,fr.Enzo non e’ un guru ne’ un manipolatore ma un monaco cristiano che ogni giorno si sforza di vivere il vangelo testimoniandolo con la sua vita e con la sua
accoglienza misericordiosa e benigna.
Prima di esprimere i suoi giudizi temerari si informi meglio ma non dai traditori rimasti a Bose
Ma che affabulatore!!! Enzo Bianchi ha più volte scritto sui giornali, dichiarato nelle interviste e detto anche in pubblico (ero presente) che lui e i fratelli di Casa della Madia hanno acceso un mutuo per comprare il cascinale di Albiano e un altro mutuo per ristrutturarlo, e hanno ancora debiti… Lavoreranno per pagare i mutui e chiedono aiuto agli amici e ospiti per i debiti.
Certo che quando si vuole diffamare le persone, anche quelle oneste e trasparenti come padre Bianchi, senza conoscere la realtà dei fatti, si ha il coraggio di dire ogni cosa, anche falsità del tutto infondate appunto attingendo dalle false informazioni dei traditori rimasti a Bose.