Chiesa e comunicazione a portata di click

Dagli Atti degli Apostoli fino ai documenti delle conferenze episcopali, 1100 testi raccolti in un sito che vuole diventare una community
2 Ottobre 2015

La prima volta che un documento della Chiesa parla di Comunicazione – o di un tema strettamente riconducibile ad essa – è negli Atti degli Apostoli: «Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche di magia… E un numero considerevole di persone, che avevano esercitato arti magiche, portavano i propri libri e li bruciavano davanti a tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e si trovò che era di cinquantamila monete d’argento» (Atti degli Apostoli 19,18-19). Il passo è citato nel sito www.chiesaecomunicazione.com ed è così annotato: «la data è quella del terzo viaggio missionario di san Paolo (tra il 52-53 e il 57). II passo è ricordato molte volte nel magistero, e costituisce un precedente degli altri innumerevoli bruciamenti di libri».

Possiamo dunque dire che da qui comincia la storia del rapporto tra Chiesa e comunicazione, un rapporto che è cambiato nel tempo nelle parole, nei modi, nell’importanza, ma che c’è sempre stato. Perché tutti sappiamo che il Concilio ha cambiato radicalmente l’atteggiamento della Chiesa nei confronti dei mezzi di comunicazione sociale, ma sappiamo anche che “comunicazione” vuole dire tante cose e che coinvolge ambiti diversi, come l’arte o la musica e così via. Prima del 900 certo i problemi non nascevano dai mass media, che non esistevano, ma ce n’erano altri – che si trattasse dei canti pagani o dei libri da mettere all’indice – e interrogavano la comunità dei credenti in profondità.

La novità del progetto “Chiesa e comunicazione” è che rende raggiungibili da un unico sito documenti altrimenti non presenti in rete o dispersi in diversi archivi on line, dagli Atti degli Apostoli, appunto, fino ai giorni nostri: oltre 1.100 documenti in lingua originale e, dove possibile, con le traduzioni in francese, tedesco, spagnolo e portoghese, oltre ovviamente a latino e italiano. Ognuno suddiviso in paragrafi – per rendere più facili i rimandi dall’uno all’altro – e annotato con le informazioni essenziali per contestualizzarlo.

Un progetto sostenuto dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che ha richiesto un lavoro enorme sul piano redazionale (ideato e realizzato da don Franco Lever, della Pontificia Università Salesiana), e innovativo su quello informatico (realizzato da Paolo Sparaci, docente nella stessa università), grazie ad un software, Ipernote, che permetterà presto di creare una community di coloro che lavorano sulla dottrina sociale della Chiesa nell’ambito della comunicazione, e di annotare i documenti, scambiandosi le annotazioni stesse.

Il sito è ancora work in progress: si vuole arricchire il catalogo dei documenti con quelli che vengono dalle Conferenze episcopali dei vari continenti, da singoli vescovi (come il cardinal Martini), dal mondo protestante e così via. Ma è impressionante vedere la mole di materiali contenuti nel sito, indice di quanto il tema comunicazione abbia coinvolto la Chiesa. E d’altra parte, ha detto monsignor Celli, «la comunicazione non è solo una delle attività della Chiesa, ma è l’essenza stessa della sua vita».

 

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