Si può perdere la fede

Custodire la fede, sapendo che si può anche esaurire, e annodare fede e giustizia: sono questi i due inviti che oggi sentiamo dalla Parola — che ci portano anche a Jan Patočka e Simone Weil.
16 Ottobre 2022

C’è la domanda finale, che chiude il Vangelo di oggi, che insegue il cristiano e non gli dà pace: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». È una domanda inquietante, perché ammette la possibilità della negazione: no, potrebbe accadere che il Figlio dell’uomo non troverà la fede sulla terra. Potrebbe accadere che la fede si attenui sempre di più, fino a esaurirsi e scomparire dalla storia, perché è nelle possibilità della libertà umana poter dire di no, poter perdere la fede, non custodirla, non alimentarla, rifiutarla.

Forse sparirà la fede, forse rimarrà la religione senza più la fede; o forse tramonterà anche la religione. Ma nel mistero della storia siamo immersi tutti e allora, forse, la domanda andrebbe rivolta a noi stessi, guardando allo stato della nostra fede, alle sue fatiche e alle sue ricchezze, ai suoi cammini e alle sue soste, anche ai suoi arretramenti. Una fede che non si mette in cammino e non sperimenta gli accidenti della strada, è una fede ferma, che non cresce. Ma, non possiamo negarlo guardando forse anche a molti attorno a noi, la fede si perde, si può perdere. Celebriamo sempre le conversioni, anche quelle che danno vita a esistenze esemplari, e tendiamo a nascondere che esistono anche le ‘conversioni al contrario’: numerose, misteriose. Cosa poi sia il perdere la fede, in fondo, nemmeno possiamo capirlo con parole uguali per tutti: ognuno ha il suo mistero e certo Dio sa e guarda il cuore di ognuno.

Mi colpisce però che quella domanda così vera e leale di Gesù sia posta dall’evangelista alla fine della parabola del ‘giudice disonesto’, ricordandoci come Dio, che è, al contrario, leale e giusto, sappia fare giustizia e sappia agire. Anche qui, mistero grande, quello dell’agire di Dio, quando la storia sembra animata dai superbi e i giusti sembrano destinati solo a soccombere, cosa che accadde anche al Giusto proprio a Gerusalemme. Eppure, sembra dire la Parola di oggi, fede e giustizia sono legate: non si dà una senza l’altra. Se la fede tramonta, è perché prima è tramontata anche la giustizia. Essere giusti, tendere alla giustizia, provare a viverla. La giustizia è, forse, la più dimenticata delle virtù e anche la più assente dai discorsi pubblici. E ugualmente è la più dimenticata nella nostra società, dove le disuguaglianze crescono, la violenza non cessa, l’ingiustizia sembra non arretrare mai. È da anime belle credere nella giustizia?

«L’uomo è giusto e autentico in quanto si prende cura dell’anima» scriveva Jan Patočka in Saggi eretici sulla filosofia della storia, trovando proprio nella ‘cura dell’anima’ l’eredità greca poi approfondita e ampliata dal cristianesimo. E scrivendolo egli viveva in prima persona quella tensione alla giustizia, fino a pagare con la vita, essendo morto nel 1977 dopo sfiancanti interrogatori da parte della polizia ceca.

Giustizia verso il singolo, giustizia verso il mondo: sono vocazioni prime dell’uomo, che annodano fede e giustizia, come ricordava Simone Weil: «Dalla prima infanzia sino alla tomba qualcosa in fondo al cuore di ogni essere umano, nonostante tutta l’esperienza dei crimini compiuti, sofferti e osservati, si aspetta invincibilmente che gli venga fatto del bene e non del male. È questo, anzitutto, che è sacro in ogni essere umano» (La persona e il sacro).

Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà almeno un po’ di giustizia sulla terra?

5 risposte a “Si può perdere la fede”

  1. Anna Vinci ha detto:

    Quando la vita ti mette difronte a continue prove ,malattie disgrazie che Fede si può avere,soprattutto quando si è pregato tanto !

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Forse oggi la “cura /servizio alla persona richiede servizio, come reintrodurre la “fede” nel cuore della gente.? Entrando nellaconoscenza dei problemi quotidiani nei quali si dibatte la gente ci si accorge di quale aiuto necessità la persona. Se, ad esempio, chi legge la Parola di Dio, legge ma non l’ ha compresa, questa non passa all’ascoltatore, non può portare frutto se quella Parola non varca la porta della chiesa a messa finita. E’ evidente che essere strumenti occorre una preparazione, la cultura.di Gesù Cristo che ha insegnato, si è fatto Maestro ma dopo essersi fatto uno fra tanti, artigiano e poi artigiano della Parola,: prima conosceva mente e cuore della gente alla quale si rivolgeva e poi con la parabola giusta aiutava al mente e il cuore del l’ascoltatore a comprensione, ai Dottori della Legge come ai pescatori, la società del tempo. Oggi quella digitale,. La Fede oggi va riaccesa, con la pietra focaia, richiede sforzi in umanita

  3. Gian Piero Del Bono ha detto:

    In una discussione con i farisei del suo tempo, che si arrovellavano se Gesu’ fosse o no il Cristo e lo scongiuravano di dirlo apertamente , Gesù rivela una grande verità:
    (Giovanni 10,22-30) Voi non credete perche’ non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapira’ dalla mia mano ”
    Questo risponde alla domanda se ci sara’
    ancora fede sulla terra alla sua seconda venuta: il piccolo gregge riconosce sempre ‘ la voce del suo Pastore e niente puo’ rapirlo dalla sua mano , ne’ ingiustizie, ne’ sconvolgimenti storici, ne’ i cambiamenti di cultura ,ne forze corazzate del male.

  4. Pietro Buttiglione ha detto:

    Tema IT.
    Stamane cercavo la quadra delle mie riflessioni ‘sinodali’, la sintesi delle sintesi.
    Così’ mi sono appuntato:
    NO a parole non concrete, campate x aria… Ad es. conversione. Da abolire. Meglio i frutti di, le E-videnze della stessa. Caro Sergio restando su FEDE, io ripartirei da Diogneto, da ciò che si VEDE.
    QS. Sinodo avrà 👍👍 se porterà ad una TOTALE apertura ai laici e alle loro iniziative. Arte?Web? Lavoro? Tempo libero?… Dipende dagli skill disponibili in loco. Preti? =Laici.
    Io sono arci ARCI arci stufo degli incontri con Prete che introduce,Prete che disserta, laici confinati a cantipreghiere su foglietto, benedizione finale.. che barba!! Che noia!!
    PS. Qualcuno, il solito, dirà
    E GESÙ CRISTO???
    SE HAI DAVVERO FEDE…. lo vedranno! Eccome!

  5. Ann Bortolan ha detto:

    Bellissimo articolo. Si può perdere la fede? Sì se chi ha il compito di custodirla smarrisce il senso di giustizia che sempre dovrebbe accompagnarla. Sì se chi è nella prova non ha la forza di passare oltre e di guardare più in alto del mondo e delle sue miserie. Sì se si smette di prestare ascolto alla voce interiore che sempre testimonia il mistero che ci inabita e ci accompagna verso l’infinito. Dio non si stanca di aspettarci, non smette mai di accoglierci.

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