Profumo di passione

In un tempo nuovamente critico comincia oggi il triduo pasquale, nella speranza che possa insegnarci ancora una volta a compiere slanci imprevedibili e fuori da ogni calcolo...
14 Aprile 2022

Tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”… Chiudo la luce sul comodino lunedì sera, dopo aver letto il brano del vangelo che apre la Settimana Santa e penso a questo momento vissuto da Gesù pochi giorni prima di morire. Ancora un banchetto, un invito a cena in casa di amici. Il racconto però non si concentra intorno alla mensa, non è ancora giunto il giorno in cui soffermarsi su una cena; oggi la Parola invece scende immediatamente per terra, sotto la tavola. C’è una donna che si inginocchia ai piedi di Gesù, letteralmente rannicchiata, piange – racconta uno degli evangelisti – e con le sue lacrime bagna quei piedi, li lava dalla polvere e poi coi suoi lunghi capelli li accarezza e li asciuga. E non basta ancora, non si ferma…  li vuole ungere e massaggiare, cospargendoli con un unguento profumatissimo, l’olio di nardo, pregiato e costosissimo. Usa tutto quello che aveva, rompendo persino il boccettino che lo conteneva per non lasciarne dentro neanche una goccia.

Neanche una goccia sprecata…

Una goccia sarebbe bastata per ungere e profumare… no, pensa lei, tutto.

Tutto il mio profumo per te, Gesù. Tutto. Profumo in eccesso, in abbondanza.

Un gesto folle.

Troppo, pensano i commensali infastiditi, scandalizzati da questo esagerato versare, da questa audace intimità. Iniziano a misurare. Giudicano l’eccesso, lo spreco. Giudicano la passione senza vederne l’amore e provocano ancora una volta la reazione di Gesù.

Un gesto smisurato, sovrabbondante e gratuito. È un olio sparso e spalmato con tutta l’anima, anzi con tutta se stessa, mani e capelli. Desiderio d’amore spontaneo e limpido, che non pesa, non ha paura, né vergogna.

L’amore è proprio così: Anima e Corpo uniti nel buttarsi, nel servire, nel far star bene chi ami. Al di là di ogni fatica, oltre i propri limiti a volte, senza mai chiedere il conto, senza troppo parlare.

Solo per amore.

Gesù vede il cuore, conosce l’amore vero di quella donna e si lascia toccare, si lascia amare. Ora è il tempo della vicinanza, del percepire e saper dare tutto ciò che ha dentro, ciò che sta vivendo col Signore Gesù.

Perché ha molto amato” dice ai suoi commensali. La misura di Gesù sta proprio qui, nell’amore traboccante. E Gesù lo sa, lo conosce.

Gesù lascia, accoglie, libera.

Ma intanto quel profumo si spande nell’aria e riempie tutta la casa, dice Giovanni. Non rimane solo in basso, sui piedi di Gesù, si leva in alto, impregna ogni cosa, lascia che quella meravigliosa dichiarazione d’amore non svanisca, ma invada i cuori, contagi gli animi dei dubbiosi e gli animi frenati. Questo gesto d’amore Gesù lo eleva ad una dignità straordinaria. Anche una cosa così effimera, forse inutile e non necessaria come un profumo, assume in questa pagina di Vangelo un valore altissimo. Il profumo di per sé non è mai necessario, eppure è ciò che ci avverte che c’è qualcosa di buono o di bello. E rimane.

Profumi di buono” mi piace dire abbracciando i miei figli quando li vedo felici, quando so che si sentono amati.

Ed è quel tipo di profumo lì…

Mi ritrovo sempre così tanto in questa donna. Ogni mia fatica è dono, ogni lacrima è come goccia di nardo perché so che in qualche modo spargerà l’amore con cui cerco di fare ogni cosa e ciò che ho dentro. Lasciare la scia… è ciò che vorrei la mia vita facesse. Scia profumata, che sappia del bene che vivo, respiro e voglio proteggere e donare.

Ogni nostra vita è un vaso di nardo, che non va tenuto chiuso per timore di sprecarlo. Va usato, sparso goccia a goccia intorno, donandosi in abbondanza, a volte anche trovandosi in slanci imprevedibili e fuori da ogni calcolo. Lì, proprio lì, si romperanno tutti i vasetti delle nostre chiusure, delle insicurezze e paure, delle nostre vite insapori ed inodori.

E Gesù raccoglierà l’amore, solo l’amore e lo riverserà in modo nuovo nei nostri cuori. Lui stesso sarà vaso traboccante e rotto per tutti noi e questi giorni che ci accompagnano alla Sua Pasqua, sono gocce e gocce di dolore, anima e corpo, donati senza misura.

Un autentico e inaudito Profumo di Passione.

Ci sarà poi un tempo nuovo, un tempo in cui a quella stessa donna dolcemente dirà “noli me tangere”, non mi toccare, o meglio, non mi trattenere. Gesù risorto la condurrà per mano verso un Amore liberato, lontano dalla corporeità, ma calato e radicato profondamente in lei, e che sprigionerà ancora nuovo profumo intorno.

 

 

 

4 risposte a “Profumo di passione”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Solo una donna , una vera donna, poteva scrivere.. profumo di passione!

    Io, che sono solo un poveruomo, provo ribellione, protesta, quasi rifiuto…
    PERCHÉ LO HAI FATTO??
    Proprio TU?
    Meglio chiunque altro! Meglio me!
    Solo se stacco il cervello riesco a sentire il colmo, il surplus, la profonda umanità che così hai reso VITA… Grazie Gesù…

    PS il terra terra cervello traduce e suggerisce :
    Dopo la Passione DOVE cercare chi fosse in cerca di UMANITÀ??
    Forse tra chi soffre?

  2. Angela Sala ha detto:

    Il profumo dell’amore traboccante,incontenibile che si prova in alcuni momenti della vita. Come una mamma nel partorire il proprio figlio, quando si accudisce una persona anziana e malata,quando si dona il proprio tempo per stare con chi si sente solo…..la gioia dell’amore gratuito contiene un profumo intenso e infinito.

  3. Adriana Somigli ha detto:

    Slanci imprevedibili, fuori da ogni calcolo… grazie Lella. Se non riusciamo sempre a farlo, possiamo almeno immaginarlo… è già una via verso il cambiamento, che ci riguarda sempre e solo personalmente e che a cascata può diventare collettivo, universale…

  4. gilberto borghi ha detto:

    Grazie Lella, davvero grazie. Pensavo ancora in questi giorni alla guerra e all’atteggianento amorevole e sovrabbondante tipico del vangelo e a come invece, forse anche giustamente coi piedi per terra, molti si affannino a trovare vie di mezzo, misurate, centellinate, per limitare la follia. Ma chissà che, forse, proprio la follia di chi lava i piedi senza piedi per terra, ci venga chiesta… venerdi lo celebreremo… la follia di Dio non si arresta nemmeno davanti al male più folle e radicale…

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