La parabola dei due figli inviati alla vigna si comprende facilmente. Invece la precedenza assicurata ai pubblici peccatori lascia un minimo interdetti
Sui canali social di Vinonuovo.it i post sul Vangelo del giorno di “La terra come il mare”: un post al giorno con un versetto, un’immagine e uno spunto utile a intrecciare Vangelo e vita.
E' esperienza comune che la misericordia del Padre (del padrone, nella parabola) non trabocchi facilmente nei rapporti tra i figli.
Il metodo della correzione come contrappeso all’irruenza dei profeti. Ma soprattutto il processo che conduce al con-sentire (conservando la pluralità delle voci)
Da una parte il potere di seduzione della Parola, e il primato che ne consegue. Dall'altra l'urgenza di prenderla, la parola, assumendo i rischi che da ciò conseguono.
Nel mandato conferito a Pietro la manifestazione di una Sapienza che ci trascende
Sarebbe bello se noi, come chiesa, fossimo audaci nel farci carico della realtà e capaci di portare alla salvezza ogni realtà, anche laddove (persino a Dio!) sembra impossibile...
Nella festa dell'Assunta, alcune parole del cardinal Martini possono aiutarci a cogliere il senso profondo di una festa che guarda oltre il tempo.
Una festa da riscoprire, quella della Trasfigurazione, soprattutto nel tempo di oggi, andando oltre le apparenze - per vivere vite autentiche.
Una lettura ebraica delle parabole di Gesù ne evidenzia ancora una volta la caretteristica di narrazioni che sfidano, provocano, condannano e divertono.
In questa domenica ricordiamo e veneriamo il Santissimo corpo e sangue di Cristo, ma (pensando anche a Mt 25,31-46) senza dimenticare dove esso è realmente presente...
Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato!
Rileggere la Parola della Pentecoste, che spinge a vite nuove, oltrepassando chiusure e paure, tenendo sullo sfondo alcuni versi di Alessandro Manzoni.
È difficile credere, soprattutto seguendo l’invito di Paolo che esorta a una “conoscenza più profonda di lui”: ma in fondo la sequela cristiana è tutta lì. E potrebbe essere pure un buon criterio per rivedere molte cose ecclesiali...
Filippo attraversa la crisi della prima comunità cristiana per giungere in una terra ‘separata’ e ‘abbandonata’ e così scoprire che è possibile ripartire, raccogliendo le lacrime del mondo.
Signore, che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Perché le pecore ascoltano il Buon Pastore? Non per costrizione, ma perché la voce è bellissima e ospita il futuro
Spunti per la preghiera: il rapporto tra la nostra vita e la presenza di Dio
Quanto è difficile e quanto è necessario, a volte, quel "resta con me" pronunciato duemila anni fa ad Emmaus...
Il gesto fondamentale del Risorto, affinché i discepoli di Emmaus lo riconoscano, riletto alla luce di Fabrizio De André
Un ricordo d’infanzia e una consapevolezza da adulto: riconosciamo le persone dalle ferite della vita. Lo stesso fece Tommaso con Gesù risorto
Spunti per la preghiera: una meditazione, da risorti, sulla morte
Nelle singole esistenze, come nelle epoche storiche, può giungere l’annuncio di una resurrezione inattesa, tra un passato che si esaurisce e un futuro che si apre: questo anche nell’oggi che viviamo
Simone di Cirene e le croci che ci accadono, non previste, nelle nostre vite: che però sono, anche, la Sua croce e ci invitano a stare un po' in disparte.
Non solo Gesù non proibisce il desiderio di voler essere il primo, ma lo incoraggia.
Entriamo nei giorni che ci fanno camminare tra i drammi e le incertezze del nostro tempo, per scoprire “orme di risurrezione, in mezzo alle voci affannate della quotidianità.
Saliamo al Calvario facendoci aiutare da alcune riflessioni in forma di poesia
Se andiamo a fondo con l'esegesi dei sentimenti di Gesù, la loro complessità ci rivelerà molto della complessità del "Nome" di Dio e delle nostre identità relazionali
Il vangelo che narra il ritorno alla Vita di Lazzaro ci svela anche quanto Dio si è incarnato in tutta la nostra umanità
Cristo chiede di deporre al centro del nostro essere, fragile e mortale, il seme della sua stessa Vita: quel Dio che è Padre, che ci genera e mette al mondo, è Colui che ci attende per essere destino e stupore.
C’è un posto per tutti lungo la via che sale al Calvario. Oggi vorrei provare a riservare un posto al cristiano che sente il cuore un po’ pesante, che vive la stanchezza del cammino, che percepisce la sua fede vacillare, che avverte la fatica di stare nella Chiesa di oggi, nelle comunità di oggi, nel mondo di oggi.
Nel cammino verso la Pasqua, dopo il tema dell’acqua viva che Gesù Cristo dona al credente in lui, la chiesa ci fa meditare sulla luce, o meglio, sull’illuminazione, azione compiuta da Gesù affinché noi vediamo e siamo strappati dalle tenebre.
Una preghiera gridata con strazio, apparentemente blasfema, diviene ai nostri occhi la struggente verità redentrice di Cristo sulla croce.
La sete esprime un bisogno naturale che accomuna tutti gli uomini, ma anche Dio
La Quaresima rivela la nostra penombra e la nostra solitudine, accende un desiderio che si converte in preghiera: buio che invoca luce, solitudine che invoca compagnia, morte che invoca vita. Attesa di un Tu che plachi la sete dell’anima
Dove finiscono dopo il loro episodio i personaggi di cui ci parlano i Vangeli? Proviamo a entrare nei Calvari di oggi lasciandoci guidare da una di loro
“Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.” (Mt 17,8)
Iniziamo i giorni impervi verso la Pasqua: l’invito è a non viverli come un tagliando annuale ma come un rischio, un imprevisto: il paradosso, appunto, dell’Amore che ci provoca ad andare ‘oltre’.
Nella salita di Gesù al Calvario si rispecchiano alcune dinamiche emerse dal primo anno di Cammino sinodale.
Papa Francesco ci invita a vivere questa Quaresima finalizzando qualsiasi sforzo compiuto ad una trasfigurazione sia personale che ecclesiale
Con il mercoledì delle Ceneri comincia una Quaresima di "ascesi" da vivere sempre nella prospettiva della Resurrezione pasquale
Ogni anno ci interroghiamo almeno su come sia possibile attuare il messaggio di perfezione esposto da Gesù nel discorso sulla montagna?
Il vangelo di oggi ci invita a meditare sulla sottile linea rossa che demarca abolizione e compimento, tradizione e innovazione
Nei giorni di un Sanremo in cui - si è scritto su Famiglia Cristiana - "Dio non c'è (o quasi)", è bene riascoltare l'attimo che Ligabue chiedeva qualche anno fa a Dio
Essere responsabili della propria testimonianza significa anche chiedersi quanto essa insaporisca e illuimini la nostra e l'altrui vita...
La difficoltà di praticare le beatitudini viene meno appena rovesciamo lo sguardo con cui le comprendiamo...
Dopo l'arresto di Giovanni, Gesù non fa che muoversi in terre di "confine" per portare ovunque la luce...
Perché la Chiesa insiste così tanto nel riproporre la figura di Giovanni Battista in queste liturgie domenicali di inizio anno?