Le domande di chi Ti ha visto ascendere al cielo

Catastrofisti 2.0, la lettera di Benedetto XVI per il centenario di san Giovanni Paolo II, il pontificato di quest’ultimo, il rinnovamento dell’istituto ‘Giovanni Paolo II’, l’OMS tra Usa e Cina, le previsioni sul PIL italiano, il rapporto tra dubbi e fede: questi e altri fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture, a loro volta illuminate da essi.
23 Maggio 2020

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali, alla luce della cronaca quotidiana, fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

 

1^ LETTURA – Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo» (At 1,1-11).

GILBERTO: «Influencer e Predicatori 2.0 – come M. Sandelin, P. Dhinkaran e R. Wiles – fanno a gara in questi giorni per leggere la pandemia come segno della fine dei tempi. E si dicono seguaci di quel Cristo che rimprovera i suoi dicendo: “non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere”. Giova al vangelo la spasmodica corsa al catastrofismo?».

SERGIO: «Se Gesù ascende al cielo anche per evitare ogni equivoco sul legame tra la sua messianicità e la ricostituzione politica del Regno di Israele, attribuire a san Giovanni Paolo II l’appellativo di “Magno” permetterà di dire in modo adeguato – come sembra lasciare intendere l’emerito Benedetto XVI – che “i successi politici” della Chiesa avvengono senza “forza militare né potere politico”? Oppure, data l’inevitabile commistione di tale “potere della fede” con gli aiuti del “potere politico” e a volte della “forza militare”, tale appellativo rischierà di creare ancora più confusione “nella lotta dello spirito contro il potere”?».

 

SALMO – Popoli tutti, battete le mani! / Acclamate Dio con grida di gioia, /perché terribile è il Signore, l’Altissimo, / grande re su tutta la terra. / Ascende Dio tra le acclamazioni, / il Signore al suono di tromba. / Cantate inni a Dio, cantate inni, / cantate inni al nostro re, cantate inni. / Perché Dio è re di tutta la terra, / cantate inni con arte. / Dio regna sulle genti, / Dio siede sul suo trono santo (65)

SERGIO: «Alla sua morte Giovanni Paolo II fu applaudito a lungo, acclamato “Santo Subito”, e proposto come Papa Magno. Ma quale figura regale incarnò Karol Woityla? Il re della mediazione o della presenza? Il Re del dialogo con gli altri fratelli cristiani (Ut unum sint), con le altre religioni (Assisi 1986), con la cultura (Fides et ratio) e con i giovani (GMG), anche perché capace di chiedere perdono per le colpe passate della Chiesa? O il Re della difesa dello splendore della verità, dei valori non negoziabili, della Chiesa stessa a costo di sacrificarla ai movimenti o di farle coprire i terribili abusi in essa commessi? Fu il Re del divieto definitivo al sacerdozio femminile o il Re che aprì il sacerdozio maschile ai diversamente abili? Il Re che – quantomeno – non favorì la teologia della liberazione e i movimenti politici per la liberazione del Sudamerica? O il Re che criticò, dopo il crollo del comunismo, tutte le ‘guerre giuste’ statunitensi e, a partire dalla Centesimus annus, la globalizzazione neoliberista?».

GILBERTO: «L’OMS è sotto accusa, da più parti, per non aver gestito al meglio la pandemia mondiale. Ma in realtà sembra l’ennesima lotta per il potere globale: questa volta tra Usa e Cina. Il delirio di onnipotenza è compatibile con la fede nel Dio di Gesù Cristo, che è re di tutta la terra e regna sulle genti?».

 

2^ LETTURA – Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose (Ef 1,17-23).

GILBERTO: «Qualche giorno fa la Banca d’Italia ha emesso un comunicato in cui azzarda previsioni economiche sul post Covid: dal -8% al -11% il PIL italiano 2020. Gli esperti del settore parlano di una catastrofe ancora peggiore del 2007. Come si fa realisticamente a raccontare oggi la speranza e il tesoro di gloria a cui tutti siamo destinati?».

SERGIO: «L’inchiesta di Avvenire sui respingimenti illegali di Malta, il contributo di san Giovanni Paolo II alla caduta del comunismo, lo scontro della destra che “abusa di Dio” (I.Scaramuzzi) contro Papa Francesco: ci ricordiamo che i cristiani e le chiese, dopo secoli di legami ambigui tra sacro e potere, devono crescere in sapienza e luce interiore per conoscere in profondità la speranza, la gloria e la potenza Dio, affinché sia Lui a “mettere sotto i piedi della Chiesa” i Potentati sacri del Mondo – dalle ‘religioni secolari’ alla ‘tecnocrazia’?».

 

VANGELO – In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,16-20).

SERGIO: «I vangeli ricordano i dubbi dei discepoli di fronte al Risorto affinché, come ha scritto di recente l’emerito Benedetto XVI, la fede non sia mai “priva del suo carattere di certezza infallibile e inviolabile” e le Chiese non si mostrino mai “piene di dubbi” – come avvenne dopo il Concilio in quelle “d’Occidente”? Oppure i vangeli ricordano i dubbi dei discepoli di fronte al Risorto affinché grazie alla Sua presenza, come ha detto il cardinal Paglia a proposito del rinnovato Istituto ‘Giovanni Paolo II’, si possa contemperare l’insegnamento della “ricchezza antropologica ed ecclesiale del legame d’amore coniugale [e] la sua capacità di rimandare alle profondità cristologiche e trinitarie del mistero dell’amore di Dio”, con “un mutamento sostanziale di ‘toni’” e “di stile cristiano-ecclesiale” verso “un linguaggio cristiano idoneo e umanamente sensibile” alla “complessità” e “dolorosa normalità” della “condizione storica della famiglia” e delle sue “’storie’ di fallimento”?».

GILBERTO: «“Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono”. Siamo ritornati a messa e puntualmente questo testo si è avverato: “davvero non puoi fare altro, Dio, di fronte a questi virus? Davvero tocca solo a noi, lasciandoci guidare dal tuo Spirito? Davvero giudicherai anche questi morti senza respiro, senza amore e senza preghiere? E giudicherai noi per essere stati complici di questo disastro?”».

 

2 risposte a “Le domande di chi Ti ha visto ascendere al cielo”

  1. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Quando lo videro ,si prostrarono. Pur con….dubbi. Era diverso.Credere non è facile,una altalena di incerte idee si intromette alla Fede.Ieri sono andata in chiesa dopo tempo di assenza; si assiste a una celebrazione,isolati,no canti, l’ostia fatta cadere in mano come cosa pericolosa(di contagio). Non è Cristo ,è il virus che oggi semina panico, rovina quel poco di positivo che ancora esisteva.Ma il ricevere l’Ostia, ecco una tangibilità certa,un vincastro cui aggrapparsi, la Fede in quella Presenza, la sola vera sicurezza sulla quale contare.Perche domandarsi cosa pensa Dio delle colpe di tutto il male procurato da inadempienze, non conviene arrovellarsi in dubbi, ma cercare ognuno di non tradire ” il sacro verbo”, andare avanti con l’unica speranza su cui indirizzare i nostri passi.la Parola.Essa ha fatto scuola,per secoli,senza c’è il vuoto, oggi questo preoccupa,perché non si sa come è di che cosa riempirlo.

  2. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Gesù ascende al cielo perché da Risorto la sua missione in terra è finita e completa e ci rivela dov’è essa si compie cioè in quel regno di cui Lui e Re,presso il Padre e dove continuano a vivere anche quegli uomini che hanno fede in Lui. Se Definire Karol Wojtiwa Papà Magno per il merito di aver guidato una Chiesa a conquiste senza bombe,ma con un’arma La Parola, l’ha difesa, ha confutato le idee sue con quelle di altra forma di potere, quello di un Uomo libero, contro quelle di ridurlo schiavo. Ci sono guerre che si combattono in nome di “libertà”, si mira al potere “in nome di creare benessere,diminuire la povertà” si pretende questo per nobili fini anche democratici,ma questo lo si vede anche senza bombe, ma non è cristiano.S.Giovanni Paolo II è stato Grande proprio perché ha creduto fermamente creduto nell’amore che era il piano di Dio

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