Le domande di chi porta la croce

Le critiche al Papa, le censura di Mistero buffo, l'ex pornostar convertita, la generazione Z e il Covid 19, i volontari a Lesbo, Briatore, la certosa di Trisulti: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
30 Agosto 2020

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali, alla luce della cronaca quotidiana, fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

 

1^ LETTURA –Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo (Ger20,7-9).

GILBERTO: «Non si fermano le critiche al papa, critiche pesanti e aperte. Francesco sta attraversando un fuoco di sbarramento, soprattutto “amico”, che non ha precedenti negli ultimi secoli della Chiesa. Il fuoco ardente dell’innamoramento di Dio, che lo sorregge, è parente dello stesso fuoco che anima i suoi critici? Come distinguere la “violenza” di Dio nei nostri cuori da quella che noi stessi facciamo ai nostri cuori?».

SERGIO: «Al festival teatrale di Massa Martana (Perugia) non è stato messo in scena lo spettacolo “Primo miracolo di Gesù Bambino” tratto dal Mistero Buffo di Dario Fo e prodotto dal Teatro Stabile di Torino. In base a quanto riportato dal regista Eugenio Allegri e dall’attore Matthias Martelli, l’amministrazione comunale “si è opposta in quanto non lo ritengono adeguato (per i temi attinenti alla religione cattolica) alla loro popolazione”, anche se il sindaco ha detto che è stato «un fraintendimento» causato da qualche suo collaboratore. In ogni caso, anche se l’opera di Dario Fo traboccasse di beffe, scherni, derisioni (ma sappiamo che così non è), non dovrebbe il credente ‘contentarsi’ di aver conservato il fuoco incontenibile che il Signore gli ha messo dentro per dargli la forza di denunciare la violenza e l’oppressione del Potere, invece di usare questo Potere per evitare le (presunte) offese alla propria sensibilità religiosa?».

 

SALMO – O Dio, tu sei il mio Dio, / dall’aurora io ti cerco, / ha sete di te l’anima mia, / desidera te la mia carne / in terra arida, assetata, senz’acqua. / Così nel santuario ti ho contemplato, / guardando la tua potenza e la tua gloria. / Poiché il tuo amore vale più della vita, / le mie labbra canteranno la tua lode. / Così ti benedirò per tutta la vita: / nel tuo nome alzerò le mie mani. / Come saziato dai cibi migliori, / con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. / Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, / esulto di gioia all’ombra delle tue ali. / A te si stringe l’anima mia: / la tua destra mi sostiene (62).

SERGIO: «Dopo l’arresto di Steve Bannon (per frode e riciclaggio di denaro) e le disavventure giudiziare di Benjamin Harnwell (in merito alla gara per la gestione della Certosa di Trisulti e al pagamento del canone annuo), nel santuario della Certosa di Trisulti si potrà tornare a cercare e celebrare non il dio della “internazionale sovranista-supermatista” ma quello così corporeo, fisico, carnale del salmo odierno?».

GILBERTO: «“Abbiamo molti strumenti, ma alla fine siamo soli”. Così G. Mazzariol riassume la condizione esistenziale dei giovani della “generazione Z”. 18 anni, scrittore, autore del best seller “Mio fratello rincorre i dinosauri”. È in libreria da poco anche“Adolescenti e relazioni significative – Indagine Generazione Z 2019-2020” che per il terzo anno consecutivo mostra i risultati dell’indagine in atto tra i giovani italiani, promossa dell’università Cattolica di Milano, sotto la guida di Paola Bignardi. Uno sguardo adulto positivo a fronte di uno sguardo giovane più critico. Entrambi però concordano sulla necessità della rivalorizzazione delle relazioni. Si può, da soli, rintracciare, accogliere, costruire un senso alla propria vita? Davvero esistiamo solo se qualcuno ci pensa?».

 

2^ LETTURA – Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (Rm 12,1-2).

GILBERTO: «“C’e modo e modo di offrire il proprio corpo. solo dopo aver visto come Dio ci guarda possiamo amarci”. Così, in una intervista di alcuni giorni fa, Brittni De La Mora, ex pornostar convertita alla fede cristiana, commenta la sua attuale vita di madre e moglie. Offrire il corpo è offrire sé stessi per intero? Offrire e sacrificare sono la stessa cosa?».

SERGIO: «Nella movida, in discoteca, a scuola, non stiamo in fondo chiedendo a delle persone, o meglio a dei corpi pieni di un’energia tipicamente giovanile, di sacrificare momentaneamente questi corpi, di rinunciare temporaneamente a certi riti e liturgie? Non stiamo chiedendo loro di non ascoltare i pensieri mondani e conformisti di chi (come il noto dj Bob Sincler) sottovaluta la pericolosità del Covid-19 e di pensare invece ai rischi che si corrono (e che si fanno correre) prima che essi si concretizzino in un modo che potrebbe essere irreversibile?».

 

VANGELO – In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni» (Mt 16,21-27).

SERGIO: «La tragedia dei migranti è una delle grandi croci contemporanee: «e se fossimo noi ad affogare?», si chiedono in una lettera aperta Nigrizia, Libera, Centro Astalli, Comboniani e molte altre associazioni umanitarie. La risposta non consiste ancora una volta nel prendersi – ciascuno di noi – una parte di questa croce,  come stanno facendo i volontari della Comunità di Sant’Egidio presso l’isola greca di Lesbo? E forse anche nel farsi finalmente carico (oltre che della giusta correzione fraterna) della ‘croce’ rappresentata da qualche fratello “cattolico convinto” che confonde il precetto evangelico dell’accoglienza (Mt 25,35.43) con “lo stesso linguaggio del Partito Comunista o dell’estrema sinistra”?».

GILBERTO: «Briatore torna a casa dall’ospedale, dopo essere stato colpito anche lui dal Covid 19. Ringraziamo Dio! Qualcuno certamente dirà che questo dimostra che si può continuare a vivere normalmente e la gravità del virus è inventata. Ma davvero possiamo continuare a cercare di “approfittarci” del mondo intero, pur mettendo a rischio la nostra vita e quella degli altri? Dobbiamo sul serio dare ragione al salmo: “L’uomo nella prosperità non comprende è come gli animali che periscono”?».

Una risposta a “Le domande di chi porta la croce”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Rm12)Culto spirituale offrire il proprio corpo come sacrificio vivente,gradito a Dio. Letto così oggi, sembra quasi riferirsi a un dio pagano, ma anche può essere questa realtà. Una news con foto: una bella ragazza in abito da sogno sfila sul red carpet a Venezia; è una infermiera che ha lavorato tra i primi malati Covid, la cui foto era stata postata su Istagram con il volto che la mascherina aveva segnato quasi bruciature alla pelle.L’organizzazione il festival ha voluto premiarla per il suo sacrificante lavoro.l’Apostolo si riferiva a un dedicare anche il meglio di noi stessi se per una causa di amore al prossimo. Accade questo per tutti quelli che vogliono bene e sacrificano anche l’esistenza per altri.Esiste anche l’uso del proprio corpo a suo dispregio, gli esempi ci sono dai tempi antichi fino ad oggi,questo offende anche la divinità, perché siamo stati creati a somiglianza di Dio e non ad assecondare tutto quanto il mondo proponga a gloria e decadenza di se stesso.

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