Il tempo che il Meteo non può prevedere

Non soccombere al timore, ma alzare lo sguardo verso l'opera di vita del Signore che viene: ecco quello che oggi ci dice la Parola.
28 Novembre 2021

“Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle…
le potenze dei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire
su una nube con grande potenza e gloria” (Lc 21,26-27)

Davvero strano il tempo di Avvento che per prepararci al grande inizio del Natale di Gesù, comincia dal suo ritorno, cioè dalla fine. Forse perché è alla “fine” che si può vedere e comprendere meglio tutto? O forse perché un nuovo inizio è sempre possibile anche alla fine?

In realtà ci troviamo in quel linguaggio apocalittico verso il quale tutti noi abbiamo provato fastidio almeno una volta. Eppure è stato il veicolo della speranza di un popolo in tempo di crisi e può esserlo anche per noi. ”Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli storditi dal rimbombo del mare in tempesta; gli uomini moriranno nel terrore e nell’ansia di ciò che incombe sulla terra abitata, poiché le potenze dei cieli saranno sconvolte”.

È lo scenario di una fine che Israele sentì vicina quando si ritrovò nella condizione di chi ha alle spalle una storia fallimentare e davanti a sé la minaccia del suo annientamento, preceduto dall’esplosione del male: guerre, odio, carestie, pestilenze, incendi, terremoti e sconvolgimenti naturali sulla terra e nei cieli. Uno scenario che potremmo solo confermare, noi che “siamo sulla buona strada di una catastrofe climatica”, noi che temiamo la fine, ma poi sembra essere ciò in cui crediamo di più. L’intento però di questo linguaggio apocalittico così estremo è suscitare la massima attenzione all’invito che segue: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Un invito a risollevare la testa dalla sabbia, per volgere lo sguardo verso la sola realtà che rimane salda e fedele: Dio, la sua opera di vita, la sua volontà di salvezza per tutti.

La storia non è solo quella che vediamo e comprendiamo, ma è sempre anche storia di promessa: “Ecco, verranno giorni nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto”. Il tempo futuro non è solo quello che riusciamo a prevedere e calcolare, quello che sta nelle mani sbagliate (che sono sempre quelle degli altri) e che dunque ci deluderà ancora, ma è anzitutto quello in cui Dio ci viene incontro (adventus) con la potenza del bene (il regno) che irrompe, perché così ha deciso nella sua libertà.
Quanto può sorprendere il venire libero e gratuito di Dio nel bene che germoglia anche là dove mai avremmo pensato e sperato, come accadde al lebbroso e all’indemoniato del vangelo, o alla samaritana, a Zaccheo, a Bartimeo, al buon ladrone…

Certo, il regno che viene non si impone, anzi, stando alle parabole più facilmente si nasconde, si contamina, si mescola con la realtà, non fa rumore, non lo puoi controllare né possedere, ama più le domande che le risposte; perciò le cose si complicano se ti addormenti pensando di poter stare tranquillo, se cerchi il bene solo dove te lo aspetti. “Vegliate in ogni momento e pregate”.

Vegliare e pregare sono espressione di grande, autentica umanità, basti pensare alla veglia di una madre sui suoi bambini o alle parole e ai sentimenti presenti nella preghiera dei salmi. “Ogni momento” è il tempo del respiro, dunque Gesù pensa a due atteggiamenti quotidiani: prendersi cura (seconda lettura) e avere confidenza con Dio. Entrambi richiedono attenzione: l’attenzione ci fa scorgere e riconoscere un bisogno, l’attenzione è il primo modo naturale di pregare.  Ma non è a buon mercato: pay attention!
“Fate attenzione a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano”.

2 risposte a “Il tempo che il Meteo non può prevedere”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Pay attention” in TV a volte appare alle spalle del reporter un paesaggio fermo o se cronaca tutto in movimento: il primo un muro di grattacieli, impenetrabile l’apice in costruzione raggiunto; il secondo una umanità in opera e questa può essere disastro in atto, dramma in fase evolutiva che toccala sensibilità del l’ascoltatore.. La Chiesa può apparire in entrambe. Nel tempo si sono costruite cattedrali a onorare ilDio che le abita, poi tutto torna alla strada dove tanti, l’umanità vive e muore. Cristo sta dentro e fuori, in ogni dove, Ma Pietro ? Se dentro le mura gli uditori sono attenti quando la parola li riguarda, raggiunge il loro io la vita che fanno, la Parola mette a fuoco quello che è male , che nuoce alla vita fatta per essere eterna. Ma a convincere c’e l’azione , opere di Misericordia “corporali” e spirituali. perche così lanaturadell’uomo è fatta così ,ha bisogno di un Medico che guardi a tutta la persona

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    In una delle Parabole proprio Gesu fa cenno circa il saper vedere i segni del tempo. Devo dire che anon essere ciechi alcuni di questi li stiamo vivendo,smottamenti di montagne, una pandemia da dovercene far carico singolarmente, stagioni che subiscono cambiamenti climatici, la natura dissestata in tanti luoghi…potrebbe cortispondere all’ammonimento implicito, cioè essere vigilanti , aprire gli occhi del cuore per fare ogni cosa bene nelle circostanze difficili del nostro vivere quotidiano. per dare il nostro possibile contributo. Mi chiedo: perché ricevendo gratuitamente un vaccino salvavita non lasciare singolarmente un contributo in denaro a che il medesimo sia a beneficio dei lontani più poveri e in attesa? O altre forme di indigenza umana. questo bene che gratuitamente si riceve se non viene condiviso da tutti ci rende oppressi tutti di questo malefico virus . Realizzare il benecomune diventa una necessità del tempo che stiamo vivendo

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