Il mistero dello “Spirito(so) Santo” in Simeone e Anna

Mossi dallo Spirito Santo, la profetessa Anna e il vecchio Simeone riconoscono in Gesù bambino il Messia atteso. Cosa significa per noi questo?
5 Gennaio 2022

Il Vangelo di Luca (2,25-35) ci dice che lo “Spirito(so) Santo” parla, esiste.

Per i cristiani è (dovrebbe essere) concretamente Dio, oggi, “al posto del” Padre e del Figlio: il primo non lo abbiamo mai “visto”, il secondo è vissuto per pochi anni.

Lo Spirito Santo è Dio, vivo, oggi, davvero!

Eppure appare ancora un oggetto misterioso, anzi, imbarazzante, che a volte ci tocca nascondere tra l’argenteria di casa perché non spicchi troppo. Oppure ne cerchiamo una definizione in concetti teologici difficili e inevitabilmente insufficienti.

Tanto che una battuta di un film appare più efficace per farci capire qualcosa di Lui…

Forse dunque non richiede di essere definito, ma ascoltato, riconosciuto…

Simeone, dice il Vangelo, è un vecchio che lo sa ascoltare, riconoscere. Questa è cosa da pochissimi e mi affascina. Credo che sia una chiave per capire tante faccende di questa epoca.

E questo vecchio, a proposito di Gesù, dice a Maria e Giuseppe che «egli è qui… come segno di contraddizione… affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Cioè – dico io – uno dei segni del Regno di Dio, della presenza vera di Dio nel mondo, è che siano svelate le vere intenzioni dei cuori!

Non è una cosa terrificante? Soprattutto, in un mondo di relazioni, incluse quelle ecclesiali (perché umane), non di rado governate dalla dissimulazione, dalla manipolazione, anche “a fin di bene”, venduta peraltro, talvolta, come sapienza adulta?

 

Il seguito del vangelo di Luca (2,36-38) ci parla di Anna. La prima cosa che dice è che è una profetessa. Ah, però…

Poi segue una biografia sintetica ma puntuale, molto molto rara nei Vangeli, dalla quale sappiamo che Anna è molto anziana (ha esattamente 84 anni!), viene da una famiglia importante in Israele, ed è vedova da tanti anni. Insomma, la fonte di Luca, il testimone oculare, doveva conoscerla molto bene o saperne tante cose.

Poi, aggiunge Luca, «non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere».

Siccome è un Vangelo apparentemente poco ricco di spunti di meditazione, sono andato a cercare i commenti già presenti in giro nel web. E ho scoperto che, oltre ad essere ricordata come la patrona delle vedove e delle religiose (e ok…), viene spesso presentata come una specie di “perpetua” d’altri tempi, una pia donna di quelle che in parrocchia sono un “must” e delle quali devi sempre dirne bene, anche se in fondo per molti sono un “accollo” (come direbbe ZeroCalcare). Con rispetto parlando…

Insomma, abbiamo trasformato una delle due persone che hanno subito riconosciuto in Gesù il Messia atteso, in una vecchia bizzoca “tanto buonina”…

Peccato che Luca dice subito di lei che è una profetessa.

Vede e dice “prima” quel che sta per accadere.

Come Simeone, è una (delle poche persone) che sa ascoltare lo Spirito nella vita di tutti i giorni.

Inoltre, è una profetessa «muta», un paradosso.

Luca scrive che ha detto qualcosa in quel frangente, ma non riporta alcuna parola di Anna. Sicuramente c’è una questione di genere nella gerarchia delle voci e della cultura del tempo, ma non è questo il mio punto.

Senza andare troppo indietro nell’Antico Testamento, già nei Vangeli, i profeti qualche “virgolettato” ce l’hanno: da Zaccaria (muto sul serio, all’inizio) al figlio Giovanni, fino a Maria di Magdala, la prima ad annunciare la Resurrezione.

Come si fa a essere profeti muti?

Con uno sguardo che coglie i dettagli e l’ascolto della presenza dello Spirito. E azioni che ne conseguono. Le quali, come vediamo, finiscono per essere un po’ “sottostimate”.

Anna è profetessa e maestra spirituale. Perchè? Questo bisognerebbe dire e spiegare nelle omelie.

Amen.

 

Una risposta a “Il mistero dello “Spirito(so) Santo” in Simeone e Anna”

  1. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    I doni dello Spirito Santo?scienza pietà timor di Dio intelletto consigliofortezza; nei tempi antichi Dio in persona si è rivelato a quegli uomini, profeti,popolo,poi il Figlio ha fatto parte della umanità vivendo tra di noi mortali a insegnare la via alla immortalità possibile se a seguire Cristo .ora nella Chiesa lo Spirito agisce la fa esistere. Lo Spirito la fa agire,ispira; abbiamo bisogno di ricorrere ai suoi doni per risolvere tensioni pericolose al bene di popi ? Lo Spirito E’ luce per la mente, infonde quel coraggio più a perseguire l’opera,saggezza nell’ istruirla Dio sa la debolezza umana e non ha lasciato l’uomo solo lo ama e lo aiuta a costruttore del suo regno. Lo Spirito non è muto,i segni parlano di Lui, sono visibili basta ascoltarli,

Rispondi a Francesca Vittoria Vicentini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)