Figli di Dio e natura sofferente

Quando vediamo che il creato e le creature soffrono della propria caducità, cosa facciamo come figli del Dio creatore?
13 Luglio 2020

Di recente, una bambina di 4 anni nata con una malformazione congenita (Atresia Auris) e destinata a sordità, grazie all’équipe multidisciplinare del dottor Antonio della Volpe presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, ha riacquistato l’udito mediante la ricostruzione tridimensionale (con stampa 3D) di una porzione del cranio. All’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, un’équipe di chirurghi ortopedici della Città della Salute di Torino e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha ricostruito, con osso omoplastico ed un chiodo allungabile, la caviglia di una bambina di 9 anni, affetta da una rarissima forma di sarcoma osseo, che potrà quindi tornare a camminare. Le gemelle Ervina e Prefina, nate nel villaggio di Mbaiki (Bangui) come «craniopaghe totali», ossia avendo in comune le ossa dell’area posteriore del cranio e il sistema venoso, sono state progressivamente separate, grazie a tre interventi chirurgici eseguito all’ ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma da un’équipe di 30 specialisti. Infine, un gruppo di ricerca guidato da Francesca Santoro dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Napoli ha creato il primo modello di sinapsi artificiale-ibrida, composto da un’interfaccia biologica e una piattaforma elettronica, in grado di simulare il comportamento plastico delle sinapsi (così da ‘far parlare’ neuroni biologici con neuroni artificiali che si adattano senza intervento esterno), con l’obiettivo di ripristinare le connessioni neuronali danneggiate da malattie neurodegenerative e facilitare l’innesto di protesi artificiali robotiche.

Quando abbiamo notizia di questi ‘miracoli’ – che ricordano tanto alcune scene del film ‘Trascendence’ – non stiamo mettendo in pratica quanto auspicato da Paolo in Rm 8,18-23, ossia che la creazione aspetta ardentemente che ci riveliamo come figli di Dio per liberarla dalla schiavitù di quella corruzione e caducità che la fa soffrire e gemere come una donna partoriente?

Per lo stesso motivo, d’altra parte, non dobbiamo porre molta attenzione a ricerche più ambigue e discutibili come l’editing genetico sulla vita umana con la tecnica del Crispr-Cas9? Soprattutto perché l’introduzione nel genoma umano di modifiche ereditabili (come operato nel 2018 dal ricercatore cinese He Jiankui), se è vero che vorrebbe modificare alla radice quella variante genetica che porta poi ad una malattia, è altrettanto vero che comporta alterazioni impreviste e imprevedibili sul genoma, sia di tipo ‘off target’ (cioè in regioni diverse da quelle che gli studiosi intendevano modificare), sia – sembra – anche di tipo ‘on target’ (ossia vicine alla zona bersaglio delle modifiche).

Passando dall’essere umano alla natura, il Salmo 64 ci ricorda che dissetare con le piogge e con i fiumi la terra, ricolmare le valli di germogli e di frumento e le colline di ogni ricchezza, coprire i prati di greggi è opera di Dio e insieme lode del creato a Dio.

Negli ultimi giorni abbiamo letto che quasi 2000 persone hanno risposto al bando per circa 400 terreni messi all’asta da Ismea per la Banca Nazionale delle Terre Agricole; che 56000 giovani guidano imprese agricole mentre crescono i movimenti per l’agricoltura familiare e l’agro-ecologia in nome del valore sociale, culturale, spirituale del cibo; che per le città si comincia a proporre di «segmentare il continuum metropolitano e aprire parchi e corridoi verdi che generino separazione là dove ora c’è l’affollarsi di edifici e strade» (Mario Abis; gruppo Vic di Madrid); che si stanno diffondendo «imprese di comunità e beni comuni» (come i ‘Briganti di Cerreto’ sull’Appennino tosco-emiliano o le ‘Tralci di vite’ a Chianche in Irpinia) capaci di coinvolgere e rianimare le comunità locali, così come stanno sorgendo  comunità quali quelle ‘Laudato si’’ (per iniziativa del vescovo Pompili e di Carlo Petrini) o della Pachamama di Olgiate Olona nel varesino.

In tutti questi casi, non ci troviamo di fronte ad un’opera umana (consapevole o meno di essere tale non importa) di co-creazione, di ‘ri-eden-ificazione’ di ciò che negli ultimi decenni abbiamo poco curato e male custodito?

2 risposte a “Figli di Dio e natura sofferente”

  1. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Penso alla gioia provata dal medico chirurgo che con tutta l’equipe di colleghi ha realizzato quel “miracolo”di dividere due sorelle gemelle, nate come cranipaghe, un intervento mai così riuscito e per questo dalla gioia la madre abbraccia e balla con il medico piena di felicità, da far dire allo stesso “di star camminando alto da terra”.Quella gioia che hanno provato tutti quelli miracolati da Gesù, il quale aveva detto che di più grandi si sarebbero fatti. Quelli di oggi infatti, frutto di uno studio costante portato avanti dalla intelligenza umana, appaiono miracoli di cui ringraziare Dio, anche se non fosse stato invocato, perché in essi si riscontra la grandezza dell’Uomo, che lo fa semi-dio se fa cose belle e buone, ma anche il suo opposto quando miserabile uccide se stesso e altri. Suscita orrore madre che uccide il figlio, figlio che uccide genitore,uomo che uccide compagna davanti a figli.E il silenzio che segue,a voltare pagina senza parola!!.

  2. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Con-creatore mi dice Theilard.
    Gesù Cristo vero Uomo e vero Dio mi dice lo stesso.
    Aborro chi la stramena col “sta scritto”..
    E con “Aids? Covid? castigo di Dio!!!
    Ma anche: perché non fare nulla contro le malversazioni? Da mafia a corrotti a inquinatori??
    Perché non facciamo NULLA per sostenere chi fa il bene, come onlus e ad es. Il magistrato Gratteri??
    Non oboli o parole ma opere e alte grida!
    Quante cose ingiuste intorno a noi!?
    Visto cosa urla Report e la Gabanelli, ad es. su Autostrade…

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