Apriti, Cielo!

Per comprendere qualcosa di Dio e della tua vita, non vorresti anche tu, a volte, che i cieli si aprissero e una voce ti spiegasse tutto?
9 Gennaio 2022

Non sono un teologo e non sono un biblista: spero, dunque, “nella clemenza della corte”. Scrivo questo commento al Vangelo perché farlo mi costringe a mettermi finalmente in ascolto della Parola di Dio dopo tanto, troppo tempo. Spero così che questa condivisione sia di aiuto a chi legge, come lo è per me.

 

Il Vangelo del Battesimo di Gesù (Lc 3,15-16.21-22) chiude il tempo del Natale, ma resta permeato di quel clima di attesa che ci accompagna dall’inizio dell’Avvento. Uno stato d’animo che nel testo sembra accomunare tutti i protagonsti: il Popolo, che attende ormai impaziente il Messia; Giovanni, in attesa del compimento della sua missione; e anche Gesù, per l’inizio della sua. Quel giorno, sul Giordano, è un giorno di frontiera, di fine e di inizio. È stato un “vangelo dell’inizio” anche per me personalmente, un giorno preciso di tanti anni fa, che ricordo bene, ma questa è un’altra storia.

In quel clima di attesa, Luca descrive un’apocalisse, uno svelamento, drammatico e quasi teatrale: il cielo si apre come un sipario, un occhio di bue punta su Gesù, si ode una voce. In un attimo, c’è una comprensione nuova di una storia passata – la lunga strada del popolo di Israele e dell’attesa del Messia – e del futuro annunciato dai profeti.

Lo Spirito – Giovanni poco prima ha detto che il Battesimo di Gesù sarà in Spirito Santo e fuoco! – si manifesta in forma corporea. Non è un’immagine evocativa, che accende emozioni e poi svanisce. Lo Spirito Santo, che è Dio, entra nella vita terrena in forma corporea, tangibile, oggi come allora. Dove e come riconoscere concretamente la presenza dello Spirito, che è Dio, oggi? Questa domanda mi riporta anche a quei “maestri dello Spirito”, come Simeone e Anna, di cui lo stesso Luca ci aveva raccontato nei giorni scorsi.

Dunque, il cielo si apre. Ma chi è che vede e poi ode quella voce? Tutti i presenti? Marco e Matteo, a differenza di Luca, dicono che è Gesù stesso che “vede”; mentre in tutti e tre i sinottici la voce “si” ode, impersonalmente.
Ma chi concretamente quel giorno preciso ha visto lo Spirito scendere su Gesù e udito quella voce? Chi è la fonte primaria, il testimone di Luca e degli altri? Questa cosa mi incuriosisce.

Forse è stato solo Gesù, che poi ha raccontato ai suoi cosa ha visto e sentito nel cuore quel giorno, un’esperienza personale che è stata spartiacque nella sua vita. Forse solo Giovanni, che attendeva quel momento da anni, e poi lo ha riportato ai suoi discepoli, alcuni dei quali divennero a loro volta discepoli di Gesù. O quell’apocalisse fu manifesta a tutti?

Infine, cosa dice a me, oggi, questa Parola? Osservo la scena, come fossi lì sulla riva del Giordano, e penso: come vorrei che ora, nella mia vita, quel cielo chiuso si squarciasse; che una voce mi spiegasse quello che ho davanti agli occhi, ma non riesco a vedere; che le cose passate acquistassero finalmente un senso, per continuare con fiducia nel cammino della vita. Ma funziona così?

 

7 risposte a “Apriti, Cielo!”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Un cielo che si apre..,alla curiosità dell’uomo ricercatore, conoscere altri mondi, planare o navigare lo spazio per conoscerlo così come orma il pianeta Terra non ha più segreti da svelare ma non siamo stati capaci di rendere la vita delle genti che la abitano serena, dignitosa perché non tutti hanno il pane e un tetto sicuro, si fugge da guerre e malgrado sterminio e distruzione si insiste nell’uso coercitivo delle armi. Sentire una voce dsll’alto, vedere i cieli aprirsi? Ma soltanto la presenza di Cristo lo consente, dove è Cristo? Ma in ogni uomo che è nel bisogno! Vicino, avere occhi e cuore per vedere questo! I Magi lo hanno visto riconosciuto anche se era nato in una stalla, era debole, inerme, povero. Oggi è la stessa cosa se lo cerchiamo mossi dallo stesso desiderio. Solo così il cielo si apre a incontrare il desiderio di vedere, di sentire di parlare al nostro io

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma la Parola si è incarnata, e lo è osi vede anche ogg, la dove persone lottano con problemi sostenute dalla fede , piu che dai mezzi. Ma se anche fossi pagana, nulla cambia perche ad averne risposta: della Parola è necessario fare esperienza, incarnarla, come Cristo si è fatto uomo,ha provato la nostra debolezza, cosi noi da uomini abbiamo da provare che cosa è la santità Quell’Amore che ne è la via è diverso da quello piu conosciuto, il dare per avere, .. chiederlo alla storia, non può essere abbastanza convincente: proprio la Parola si rivela se incarnata; quel” Seguimi”, vivere secondo quell’insegnamento nel nostro quotidiano .. Anche il giovane che interpella il Maestro pur affermando di osservare le leggi, e il Maestro se ne compiace, alla proposta essere perfetto:” Va vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!, se ne andò rattristato;. possedeva infatti molti beni!

  3. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Come funziona?
    Più semplice e facile dire come NON funziona, ( naturalmente parlando di Uomini ci sono sempre eccezioni!)
    Come x Paolo di Tarso? potremmo attendere tutta la vita…
    Mi tocca entrare nell’esegesi… Certamente x Gesù il Battesimo è lo spartiacque della sua missione…
    Non è importante chi lo ha visto. Lo ha visto il mondo, dopo che è stato scritto…
    Quello che mi preme notare è che quel momento ha avuto una preparazione, un prima, oltre che un dopo..
    Dico meglio:
    l’incontro con lo Spirito, cioè con la manifestazione di Dio, richiede attenzione, richiede silenzio, richiede distacco, ecc… insomma va costruito, inutile aspettare che arrivi dall’alto la Cometa; meglio guardare dentro ( nel profondo, cfr Altum latino..)
    Grazie x l’attenzione.

  4. riccardo cristiano ha detto:

    Osservazione davvero molto importante. Se la risposta fosse “funziona così” nulla avrebbe senso, ma se lo avesse visto solo Gesù… !

  5. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma alla umanità di oggi,i cieli di sono aperti già da 2000 e più anni, il popolo che errava ancora è stato visitato e il figlio di Dio è sceso in terra ma …,,, non tutti anche oggi lo pensano visto che ancora o non credono o ciò che Lui ha insegnato con esempio è parola non ha convinto. I battezzati dovrebbero saperlo che se per essere figli di Dio occorre dimostrarlo con il seguire i suoi insegnamenti, solo così si arriva a capire e conoscere. Non è una storia inventata, Lui il Cristo ha srotolato la Parola, ha detto:”chi ha sete venga a me e beva. Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui, infatti non vi era ancora lo Spirito , perché Gesu non era ancora stato glorificato””. Così se non si crede non c’è lo Spirito neppure in noi, mi sembra logico

  6. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Don’t look up e’ il titolo del film di tutti discutono in questi giorni, un film che parla di noi e del nostro tempo. Non guardate in alto intima la Presidentessa degli Stati Uniti guardate solo la strasa davanti a voi , mentre due coraggiosi scienziati lottano per fare capire al mondo che l’ Apocalisse ,sotto forma di una enorme cometa che si schiantera’ sulla terra ,e’vicina. Nel film i due punti di vista sono contrapposti : una umanita’ che non sa piu’ guardare il cielo, tutta presa da ridicoli e vani giochi di potere , o ipnotizzata dalla vacua ” narrazione” propinata dai media di regime contro coloro che essendo vero uomini non smettono di ” guardare il cielo” cioe’ non si attendono alla menzogna .

  7. Luisella Colombo ha detto:

    La fede è fatta più da domande che da risposte, più da dubbi che da certezze perché la realtà è a volte cruda e incomprensibile, così come la nostra umanita’. Oggi come allora, però, lo Spirito Santo entra in gioco (per fortuna!) partendo dal nostro desiderio ( che è già fede) che mendicando attende con Speranza la Sua manifestazione che sempre arriva in tempi e modi che non ci aspetteremmo …

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