Oggi gli adolescenti vivono un sacco di emozioni, ma pochissimi sentimenti e non sanno distinguere le due cose. Ma se comincia ad aprirsi una strada...
Se vogliamo uscire dalla secche bisogna rimettere in parlamento persone che siano davvero motivate a questo servizio da valori non negoziabili, non da interessi personali.
"Provate a pensare cosa succede se tutti voi vi comportaste come Roberto o reagiste come Marco. Le relazioni sarebbero impossibili e ci sarebbe la legge della giungla, che di solito è il luogo dove vivono gli animali, non gli uomini."
"Lei scherza prof., ma io sto pregando davvero... lo faccio spesso. Non dico parole. Non dico le preghiere, quelle solite. Solo che sto qui, e ascolto dentro di me una strana sensazione, come se sentissi una presenza buona che mi tiene in piedi".
A me sembra davvero che l'urgenza di oggi sul piano di una nuova educazione alla fede sia quella di promuovere esperienze emotive in cui si possano aprire le domande che l'uomo da sempre si porta dentro, prima che tentare di dire qualcosa a chi ci ascolta.
Stiamo discutendo di come la sensibilità cattolica oggi in Italia si pone di fronte alle questioni morali. E forse anche più in la, di come ci sentiamo di fronte al tema del male e del peccato.
"Questa è una religione primitiva, ancora oggi sopravvissuta nell'estremo sud America.Ho iniziato a leggere il testo delle regole della religione Yamana.Alla fine,abbiamo cercato di trovare un senso a queste regole e ci siamo accorti che in questa religione l'idea della sopravvivenza individuale è strettamente legata a quella degli altri.
Analizzare le pubblicità ci regala delle chiavi comunicative dirette e fresche che se usate con intelligenza possono davvero aprire modalità di comunicazione della fede che oggi sono poco visibili.
Hanno bisogno di modelli adulti che al di là delle parole gli facciano vedere come si fa, per tentare di capire se possono credere in una vita diversa. Hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a costruire le loro spalle, invece di piangere sulla loro condizione.
Il loro bisogno di spiritualità,finisce per non esser portato dentro alla Chiesa, e quando va bene,trova altre forme forme spirituali per essere coltivato.
Una legittima e dovuta chiarezza del Papa su questioni che attengono la fede e la morale finisce per essere percepita dai miei studenti, come spesso accade, per una invasione di campo e l'imposizione di una visione dell'uomo per loro inaccettabile.
Se l’obiettivo dell’accordo è quello di dare uno strumento per poter “leggere” la realtà dell’occidente, che indubbiamente si radica anche nella Bibbia, credo che si tratti di una buona idea, ma mi chiedo se questa è cultura biblica.
"Prof, io credo che i genitori ti dovrebbero far fare esperienze di tutto ciò che è possibile sperimentare. Poi però dovrebbero accettare che noi abbiamo le nostre idee, che magari non sono come le loro".
"Prof. ogni materia cerca di rispondere a delle domande. Se non ho capito male, la sua cerca di rispondere a quella domanda che nessuno dice e che tutti si fanno: cosa ci stiamo a fare qui? Lei ha un bel coraggio a parlarne chiaramente qui in classe, ma fuori da qui, mi scusi se lo dico, sarebbe preso per un pazzo".
La scommessa vera è di fronte a chi pensa di avere già un senso sufficiente alla vita, anche senza di Dio.
Credo sia meglio sostare in ascolto di questi ragazzi. Ci dicono molto su come oggi loro sentono la vita e il suo epilogo.
"Ma quando dico "ti voglio bene", uso un nome o un avverbio?"
Possibile che la fede che proponiamo sia così poco "percepibile" e l'esperienza del sacro debba passare per forme di spiritualità al limite del "magico"?
Si parla del bene comune, dentro alla dottrina sociale della Chiesa. Argomento duro, ma più stimolante di quanto si creda, soprattutto perché gente come Marco trova modo di essere ascoltato nel proprio desiderio di opposizione e di cambiamento.
L'indicazione del "bell'amore" fatta dal Cardinale Scola in termini teologici è affascinante, ma poi resta il problema di tradurre questo nella vita pastorale. Come si possa cioè passare da una sessualità frantumata e mercificata così diffusa, al riconoscimento e l'accettazione di una verità intera sull'amore umano.
Il bisogno di Alice è quello di molti credo, poter avere modelli di santità "interi", dove le parti di sé siano ricomposte a servizio della carità, a partire dalla dimensione più reale di tutte, in cui le altre sono ricomprese.