“Chi sa di avere fede trasmette la sua bellezza interiore con la propria vita, non dovrà convincere o costringere, sarà lui ad essere la calamita. Il nuovo papa Francesco, per me ha la calamita”.
“La chiesa cattolica nasce e cresce nella venuta di Gesù sulla terra, basandosi sui suoi insegnamenti. O non più?” Piccola domanda che centra il problema di fondo: il recupero della centralità di Cristo.
La distanza tra Dio e l’uomo non sta nel suo stra-potere e nella sua perfezione logica, ma nel suo stra-amore e nella sua perfezione estetica, che ci attrae senza chiudere la nostra libertà.
Sono alla ricerca incessante, sotterranea e invisibile, di una fede da credere con il corpo, attraverso la testa, centrati sul cuore. Ce la faremo ad accompagnarli?
Ci accorgiamo che per loro Dio sta dove c’è un’emozione che sa di vita, una sorpresa che smonta quanto gli adulti mostrano loro ordinariamente, una esperienza fuori asse che apre il senso gratuito dell’essere al mondo.
Quello che so è che nessun amore, per quanto vero e bello potrà mai riempirci il cuore completamente, perché siamo fatti per l’Infinito, e non ci basta mai quello che troviamo qui.
E la fede? A forza di darla per scontata rischiamo di dimenticarcela e di non coltivarla più, rallegrandoci se gli spazi pubblici per la “presenza” della religione restano o aumentano e rattristandoci invece quando sembrano diminuire. Non è che stiamo perdendo l’essenziale?
Cioè l’infinito ci mette dentro qualcosa che ci sorpassa, ma che è la nostra vera essenza di persone, che va cercata e ascoltata proprio perché non la conosciamo mia tutta intera.
Per questi adolescenti i contenuti religiosi sono perfettamente assimilabili a qualsiasi altra cosa che può essere utilizzata per vendere o vendersi?
Il congiuntivo che sparisce anche dal linguaggio di fede indica che i miei studenti tendono a rendere reale la loro percezione soggettiva.
Mi chiedo quanto serva agli uomini e alle donne di oggi offrire percorsi “ordinati”, “canonici”, “assicurati” o uscire verso le periferie della vita e rintracciare le presenze di Dio anche la dove non te lo aspetti.
La fede è una esperienza di Dio che ti cambia la vita, nulla meno di questo.
Non sarà che questo figlio delle “pampas”, nipote delle “langhe” Dio ce lo ha regalato perché anche la Chiesa smetta di giudicare, come prima cosa, e ricominci ad essere disponibile allo Spirito?
“Se per cercare chi è Dio finiamo per amare i poveri e chi ne ha più bisogno, vuol dire che Dio c'entra con l’amore per gli ultimi, quelli a cui nessuno pensa e che Lui si mostra a noi un po’ “a rovescio”, nel bisogno di essere amato e non nella potenza che ci sovrasta”.
" Ma perché si deve fare sempre la messa uguale: stesse parole, stesse cose, stesse canzoni… e poi tutti fermi per mezz’ora… Ma non si potrebbe farla un po’ più… da festa insomma…”
La frase sul timor di Dio è solo una metafora per indicare come l'uomo resta comunque sempre alla sua presenza, che è radicalmente una presenza di amore invincibile.
Il relativismo è questione di stile relazionale. Usare lo stesso stile non fa altro che indurirlo. Usare uno stile diverso apre delle possibilità.
Non hanno bisogno di una Fede chiara e precisa che rassicuri, ma di un mistero intrigante che li stani.
Un cattolico è in politica perchè ha un mandato dalla comunità ecclesiale? O vi è perchè i suoi valori e la sua competenza lo spingono ad assumersi questo servizio? Non è la stessa cosa.
La questione è se qualcuno su questa terra possa permettersi di giudicare il cuore e la mente di un altro. Il cristianesimo ha sempre riconosciuto che il giudizio sulla persona va lasciato a Dio.
“Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità”. Possiamo continuare a dirci cristiani rinunciando a questo assunto? Credo proprio di no.
Penso alle nostre liturgie, non solo le messe, dove tutto è "canonico", "strutturato" e "socializzato" e lo spazio per l'irrompere del selvaggio bisogno di Dio resta quasi assente.
Come cristiani, in occidente, stiamo troppo bene. Ce la passiamo troppo comoda. E allora le vere o presunte aggressioni al cristianesimo, che qui da noi ci affanniamo ad individuare, potremmo sentirle come occasione di grazia. E invece di combatterle dovremmo interrogarci su come queste aggressioni ci chiedono di dare testimonianza a Dio.
Il male nel cristianesimo si vince" assumendolo", non allontanandolo da sé! Si vince "amandolo", non odiandolo, come fa appunto Dio.
E se fosse ora di pensarlo invece come il di più che, partendo dal piacere, attraverso la pace e la gioia ad esso collegati, ci apre l'esperienza della felicità dell'amore?
"La libertà dell'uomo è una cosa seria. Molto seria. Nessuno sa davvero fino a dove arrivi. E se fosse l'indizio più vero, in noi, che Dio esiste e ci ama con un incredibile interesse disinteressato?"
La fede nasce ancora in famiglia, nella cultura e nella vita sociale. I giovani sono il "target" ancora preferito.
E lui finalmente può sorridere di te... Se vuoi ridere con Dio accetta i suoi progetti...
Non conoscono la parola perdono? E ti sembra che sia un educatore cristiano sensato uno che, proprio quando tu hai più bisogno, ti chiude la porta in faccia?"
Ma veramente pensiamo che il motivo serio per cui la religione cattolica va insegnata nelle scuole sia per poter comprendere buona parte delle altre discipline storico artistiche letterarie?
Essere nel tempo e vivere di eternità significa stare coi piedi nel presente perché attraverso questa nostra presenza, il presente senta l'eternità che ci portiamo dentro.
Si potrebbe ragionare su come il potere, l'immagine e la strutturazione sociale nella postmodernità si configura in modo nettamente diverso dalla modernità e come ciò condizioni fortemente anche la Chiesa.
Mi manchi, e mi mancherai... Ma voglio pensare che abbia ragione Sant'Agostino “Chi non e' piu' con noi e' sempre dove siamo noi
Io mi sono abituato a pensare che il paradiso è gratis, non è che si deve "ottenerlo" facendo delle cose.
Forse è ora di provare a riflettere sui modi con cui la comunità ecclesiale forma, accompagna e sostiene i nostri preti al celibato, sullo sfondo della maturità umana degli stessi.
Si continua a dare per scontato che i luoghi di nascita della fede possano essere le parrocchie, le famiglie e la cultura , e non si vede che queste strutture, per generare fede, avrebbero bisogno di un anima nuova e forse, anche di organizzazione diversa che dia visibilità ad un anima nuova.
Senza musica ci mancherebbe davvero un linguaggio speciale per parlare di Lui
Non a caso umanità, umorismo e umiltà hanno la stessa radice... humus... terra! Alla faccia di Chiara, la mia studentessa di un altro post, che chiama "Terra" la percezione che lei ha di Dio.
Non basta la tv, non basta il social network, non basta la pasticca, non basta la bottiglia, non basta l'orgasmo. Perché oggi, la logica delle regole da vivere senza averle sperimentate, consente davvero a questo sistema culturale post-moderno di darci da bere quello che vuole. E quindi anche che l'uomo abbia solo una dimensione, quella dei consumi.
Un pezzettino al giorno, un passettino dopo l'altro, rendiamo impossibile ai nostri giovani pensare ad un futuro possibile e umano. Ma noi non c'entriamo davvero nulla? Noi che stiamo sicuri dentro i nostri schemi esistenziali e non ci rendiamo conto di quanto sia cambiato il mondo e di cosa sia in ballo.
"Eh prof. sono cambiate tante cose, ma soprattutto sono cambiata io".
Sono convinto che il loro interesse per questo tema non rivela solo il gusto morboso del sensazionalismo, ma offre anche una chiave di lettura su come loro percepiscono il bene e il male in rapporto all'uomo e al mondo.
Come si fa ad accettare che una intera generazione rifiuti la fede perché la Chiesa che conosce sa di sacrificio, di dovere, di regole e basta?
La parola ebraica "kadosh" (santo) ha a che fare con l'idea della differenza, della distinzione, dell'essere qualcuno di differenziato e diverso da un altro.
"Più che credere nella Chiesa - gli dico - un cattolico crede "la" Chiesa".
Non è solo il bisogno di dirti grazie per la tua arte e per la bellezza che hai sparso nel mondo, e che senza quasi saperlo ti ha reso strumento inconsapevole di Dio nel ricordarci che la vita ha senso e che la bellezza davvero ci salva.
Ragazzi, come vedete avete idee molto diverse. Quello che mi colpisce però è che tutte cercano di dare una spiegazione dell'omosessualità, ma nessuna si preoccupa della persona dell'omosessuale.
"Non credo che il valore di una persona sia una cosa che tutti hanno, dipende... Forse dipende da quanto ti senti amato o no... E non è mica facile sentirlo questo!"
Ancora una volta gli studenti mi stupiscono. La famosa "circolarità educativa", dove non solo lo studente impara dal docente, ma anche viceversa.
Una felicità diversa, meno legata al piacere e più alla gioia e alla condivisione tra di voi. La felicità assomiglia più alla gioia che al piacere.
L'augurio è di avere più coraggio nell'affidarci alla forza dello spirito e meno alle sicurezze, di ogni tipo, che fino qui ci hanno tenuto in piedi come Chiesa.
Sa prof. a me basterebbe che per Natale mio padre mi guardasse, anche solo una volta, e che mia madre mi parlasse senza urlare
Invece di educarli a chiudere i propri desideri, dovremmo aiutarli ad ripristinare la possibilità per loro di rendere il proprio desiderio qualcosa di realizzabile davvero.
Credo che la fede o trova il modo di essere una esperienza che aiuta la persona a ricucirsi dentro, oppure è destinata ad essere fagocitata dal "sistema tecnocratico", che tende a travolgere il soggetto e ad assimilarlo a sé, frantumandolo al proprio interno, per farlo divenire una semplice pedina del gioco.