Un mese pazzesco! Ricchezza sfrenata, povertà estrema e guerra

Un'originale testimonianza in prima persona di Agostino Sella, Salesiano Cooperatore siciliano, Presidente dell'Associazione Don Bosco 2000 che da anni accoglie in Sicilia le persone migranti e opera in Africa con delle missioni
2 Aprile 2022

Per me è stato un mese pazzesco! Prima Expo 2020 a Dubai, poi la regione di Tambacounda in Senegal ed infine il confine Ucraino-Polacco. Ricchezza sfrenata, povertà estrema e guerra!

Il 15 marzo sono partito per Expo, con molta curiosità per capire a che punto è il pianeta in cui siamo ospiti. Ho capito che quello che stiamo facendo con “Don Bosco 2000” è in linea con gli obiettivi 2030 delle Nazioni Unite. Non l’ho capito solamente, ma l’ho proprio toccato, sentito. Ridurre le povertà, alleviare la fame, lavorare sull’agricoltura sostenibile è quello che stiamo facendo sia in Italia che in Africa. Il nostro ufficio di “Ricerca & Sviluppo” praticamente lavora principalmente su questi temi. Certamente i paesi arabi stanno crescendo a dismisura. (…) Stare a Dubai è vivere nella città del terzo millennio: tutto moderno, tutto tecnologico, tutto enormemente abnorme. Hanno costruito Palm Island: vista dalle foto e dal web sembra quasi una cavolata, invece no: è vero! Un’isola a forma di palma in mezzo al mare con migliaia di abitazioni e centinaia di alberghi, mentre in Italia parliamo del ponte di Messina da 50 anni! Noi parliamo, parliamo, e ancora parliamo e loro fanno: in 50 anni hanno costruito nel deserto la città più moderna del pianeta!

Il 22 febbraio torno in Italia. Dormo solo cinque ore e riparto alla volta di Tambacounda, la regione del Senegal dove con “Don Bosco 2000” abbiamo le missioni. Passo in 36 ore dal grattacielo più alto del pianeta, il Burj Kalifha, ad uno dei villaggi più poveri del mondo, Pakali. E mi chiedo: ma che mondo pazzo è? Che senso ha che ci siano disuguaglianze così estreme? Grattacieli con piscine all’ultimo piano dove vivono ricchi nababbi del pianeta e villaggi con capanne di paglia in cui i bambini rischiano di morire di dissenteria. In Africa stiamo cercando con “Don Bosco 2000” di creare proprio in questi villaggi piccole attività generatrici di reddito, come orti, pollai e piccoli allevamenti. Semplicemente, non “diamo solo il pesce, ma cerchiamo di insegnare ad usare la canna da pesca”. L’Africa è complessa! Per essere chiari: non saranno solo i soldi a risolvere i problemi dell’Africa; servono tante cose, prima di tutto la scuola.

Mentre ero in Africa, dall’Italia mia moglie, mi tartassava su quello che succedeva in Ucraina. “Dobbiamo andare”, mi dice. A lei si aggiunge un amico che mi chiama ogni sera: “Andiamo a dare una mano”. Io da Tambacounda leggevo i giornali, ma non avevo capito veramente quello che stava succedendo. Ero immerso nella “bellezza” della povertà, nei sorrisi dei bambini, nei nostri progetti e mi sfuggiva questo tema della guerra. Ed invece no, la guerra era veramente cominciata! L’Ucraina diventa il centro del mondo. L’Europa vuole conquistarla con mezzi più o meno diplomatici da un decennio, la Russia non ci sta, se ne frega della diplomazia e attacca con carri armati. Milioni di profughi al confine. Non si può stare mano nella mano!

Torno dall’Africa. Stiamo un paio di giorni in Sicilia, pianifichiamo tutti insieme, partiamo in missione esplorativa io, mio figlio Samuele, mia moglie Cinzia e la mia amica ucraina Elena. Per tre giorni stiamo al confine nella zona di Przemyśl. Andiamo al varco di Medjka, scene devastanti: donne, anziani e bambini che in fila passano il confine tramortiti dal freddo, con zaini e borsoni di fortuna. A Przemyśl, un campo profughi di 3000 persone sistemate in un centro commerciale dismesso. Brandine in ogni dove, gente accovacciata sopra un sacco a pelo disteso sul pavimento: donne con i propri bambini costrette a lasciare le proprie case ed i propri affetti, lasciando i mariti al fronte. È questo il costo di una guerra! Sono questi i risvolti di chi pensa di giocare a Risiko! Milioni di sfollati costretti a cambiare la propria vita. Gente che vomita, gente che piange. Vecchietti immobili seduti per terra senza parole. Uno strazio! Marco e Antonino partono nel frattempo con un pullman dall’Italia. Raccolgono viveri, arrivano e li scarichiamo al confine: andranno negli ospedali in Ucraina. Riempiamo il pullman di mamme e bambini, e torniamo in Sicilia: quasi 3000 km e due giorni di viaggio. Adesso comincia per tutti una nuova fase.

Finiscono questi 30 giorni a cavallo tra Dubai, l’Africa e l’Ucraina: dal progresso, alla povertà estrema alla guerra. Una fotografia del mondo che in fondo è così: c’è chi ha molto più di quanto gli serve, c’è chi non ha neanche da mangiare, e c’è chi gioca a fare la guerra.

Per me trenta giorni di stanchezza, gioie, dolori, pianti, emozioni, adrenalina, visioni, bianchi, neri, brandine, grattacieli, affetti. Più di dieci master messi insieme per capire cosa è il mondo!

Una consapevolezza ancor di più maturata. Mi rimangono, salvo imprevisti, una ventina di anni di vita attiva. Già ho un motivo per cui vale la pena vivermeli tutti, senza fiato, fino alla fine: la mia famiglia, i miei affetti, le persone che amo.

Ma c’è un altro motivo per cui vale la pena alzarsi la mattina e combattere come un leone: occorre aiutare chi vive nella povertà estrema e combattere sempre contro ogni forma di guerra.

Tutto il resto è aria fritta!

Certo, quello che farò negli anni che mi restano sarà una goccia nell’oceano, ma intanto quella goccia, oltre a dare più significato alla mia vita, servirà forse a migliorare qualcosina in questo pazzo, pazzo mondo.

 

2 risposte a “Un mese pazzesco! Ricchezza sfrenata, povertà estrema e guerra”

  1. Anna Robert ha detto:

    Condivido pienamente tutto. Ho 83 anni e posso solo pregare per tutti quelli che come Lei si spendono per gli ultimi.

  2. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Dopo averti ringraziato x quello che fai…
    Vedo nel tuo post la vera spiegazione x lo skandalo della Croce..ben più che la storiella del peccato originale..😆🙃

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