Sono addolorato per come il mondo stia vivendo una notevole involuzione, per come si stia lasciando avvitare in dinamiche di egoismo personale, corporativo e di interesse personale a discapito degli altri. Sono addolorato e… preoccupato! Ma non mi voglio rassegnare, ho deciso di reagire.
D’altra parte, non ho intenzione di condannare nessuno, di puntare il dito contro qualcuno, di gridare al complotto o, peggio ancora, al rancore interiore. No. Non è questo lo spirito del Vangelo; non è ciò che serve. La mia decisione è un’altra e ha una dinamica duplice: pensiero critico e azione diversa, personale, nelle scelte quotidiane. Il Regno di Dio, d’altronde, è una cosa piccola, nascosta, impercettibile, eppure potente.
Ecco quindi cosa ho deciso.
Si sta dividendo l’umanità, sempre di più, in ricchi e poveri, in coloro che ce l’hanno fatta e coloro per i quali “non c’è niente da fare”! Ma io penso e dico: obiezione di coscienza, non sono d’accordo!
Credo nella dignità infinita di ogni persona umana. Credo che valga la pena di fare di tutto per sostenere chi è più fragile, lottando ogni giorno per ridare a tutti dignità. Sono convinto e desidero vivere con la ferma convinzione che l’uomo è la creatura più sublime che ci sia; che vale la pena impegnarsi per salvare ogni creatura umana, senza criteri economici. Credo che tutti siamo figli di Dio, amati e redenti, quindi fratelli: questa vita terrena è solo l’anticamera dell’eternità.
Di conseguenza, davanti alla mentalità tendente a buttare via l’esistenza umana del povero, del disperato, del malato mentale o del diversamente abile, del senza fissa dimora, dello straniero, dell’anziano, io desidero reagire. Ogni giorno contemplerò in tutti il volto bello di Dio, senza scoraggiarmi e senza desistere. L’Incarnazione del Figlio è avvenuta e quindi Egli può essere incontrato nei volti umani, a partire dai volti “sfigurati” e sofferenti. Più sono sfigurati, più è facile incontrare Lui in loro! La povertà non è segno di maledizione divina mentre la ricchezza segno di benedizione divina! Questo per me è quasi blasfemia! E faccio obiezione di coscienza davanti al pensiero che considera la povertà una colpa, una malattia, un peso per la società!
Osservo che il mondo si sta sempre più dividendo tra nazioni ricche e povere, isolando e relegando ai margini quest’ultime, costringendole ad accettare le condizioni delle nazioni forti, magari per avere qualche briciola di sostegno. Anche qui, faccio obiezione di coscienza! Tutto il creato è stato affidato all’uomo e nessuno ha il diritto di mettere in atto mentalità e atteggiamenti predatori verso le nazioni più fragili e povere; nessuno ha il diritto, umanamente, di far pesare il proprio potere a discapito del più debole!
Perciò mi impegno con tutto me stesso a coltivare nella vita e nel cuore la visione di umanità bella e dei rapporti umani paritari tra le nazioni. Per questo rifiuto il potere che impone sulle spalle degli altri dei pesi per garantire il benessere di alcune nazioni. Perciò rifiuto il commercio tra le nazioni quando sfrutta e ruba le ricchezze delle nazioni povere e, anzi, lo chiamo razzia prepotente e faccio obiezione di coscienza!
Vedendo quanto facilmente vengono respinti coloro che lasciano la loro terra, sia perché sono costretti da guerre, carestie, persecuzioni, condizioni economiche umilianti, mi piange il cuore e…faccio obiezione di coscienza! Ho toccato con mano che ogni abbandono della propria patria è un dramma interiore di svuotamento, un “portare dentro le poche radici umane rimaste” per poter sopravvivere, come se l’esistenza umana diventasse un bonsai. Ho visto e raccolto lacrime e dolore indescrivibile, silente e pieno di dignità.
Quindi… davanti ad atteggiamenti di governi e gruppi di persone che rifiutano i migranti e li considerano spazzatura, con assenza totale di empatia, io faccio obiezione di coscienza! E mi impegno a non smettere di raccontare la bellezza dell’accoglienza, l’arricchimento personale e di società che si vive nel momento in cui si incontrano queste persone. Quando decidono di farci il regalo di confidare e raccontare, con la loro esperienza di vita, il dolore che ha macinato interiormente pure la loro anima – oltre che il corpo – queste persone sono capaci di salvarci da una vita troppo anestetizzata e a volte beota.
I detenuti che hanno sbagliato nella vita, spesso compiendo delitti indicibili, non possono essere considerati e definiti solo alla luce dei loro delitti. Ogni essere umano detenuto in carcere mi ricorda, come dice papa Francesco, “perché loro e non io?”. Senza dimenticare che spesso in carcere finiscono i più poveri, i più disperati, coloro che non hanno più famiglia, che non hanno niente e nessuno, coloro la cui vita sembra non valere nulla. Io, davanti alla mentalità della punizione assoluta, che spesso viene applicata a loro anche dopo il tempo della reclusione, dico: obiezione di coscienza!
Nessuna persona può essere identificata con il suo reato: tu puoi sbagliare ma non sei sbagliato! Davanti a Dio, e quindi davanti a me, rimani sempre ciò che sei costitutivamente: figlio di Dio!
Credo nella creazione come casa comune e nell’umanità come unica famiglia umana! Credo nell’ecologia umana integrale e mi impegno a custodire la Terra nel mio piccolo, vivendo all’insegna del risparmio, del decoro, della riduzione dell’inquinamento. E davanti a coloro che mi dicono che non serve a nulla perché tanto non cambia niente, io dico: obiezione di coscienza! Credo, invece, che faccia la differenza tenere pulito lo spazio davanti casa, non buttare le cicche di sigaretta per terra, usare meno plastica e mangiare meno carne, usare poco detergente, poco shampoo, non sprecare l’acqua. Credo che faccia la differenza rafforzare l’utilizzo dell’usato, senza buttare via facilmente le cose ma… aggiustandole! È poca cosa ma…nel mio piccolo lo continuerò a fare.
Infine, non accetto il nuovo idolo dell’umanità: il dio denaro. Pur di averlo, si è creato un meccanismo in cui si accumulano quantità immense nelle mani di pochi; pur di averlo, i lavoratori sono sfruttati, non pagati. Di fronte a tutto ciò, faccio obiezione di coscienza e desidero fare tutto il possibile per non risparmiare sul costo del lavoro a scapito delle persone. Il luogo in cui oggi viene calpestata più frequentemente la dignità è proprio il lavoro sfruttato e mal pagato. Vedo l’ebbrezza folle del denaro che produce in astratto altro denaro, senza un riscontro concreto nell’economia reale: davanti a questa dinamica folle che va a discapito di milioni di persone, io faccio obiezione di coscienza. E vado in direzione ostinata e contraria!
Non condanno, però, chi ha visioni distorte ed egoistiche sull’umanità. L’augurio, invece, è quello di scoprire la bellezza dell’essere uomini e donne capaci di accoglienza e di cura. Perché il grado di prendersi cura degli altri è un indicatore di civiltà umana, non la prepotenza del più forte che porta solo il male nel mondo e il mal di vivere. Ed invito tutti gli uomini e le donne di buona volontà a non lasciarsi scoraggiare nel fare il bene, a ribellarsi interiormente coltivando pensieri e atteggiamenti belli, ma soprattutto con la vita concreta quotidiana, con le piccole azioni di umanità e umanizzazione!
Il Regno di Dio si costruisce nel quotidiano e nel piccolo, con la rivoluzione della gentilezza, e sono convinto che la Chiesa abbia in questo mondo la vocazione di annunciare chi è l’essere umano e di camminare con tutti, a partire dai derelitti della storia, verso la Patria.