Non c’è posto per gli ignavi a scuola!

Il 5 ottobre si celebra la "Giornata Mondiale degli Insegnanti", voluta dall'UNESCO per rimarcare la cruciale importanza che hanno i docenti di tutto il mondo
5 Ottobre 2021

Anche per gli insegnanti c’è una “Giornata Mondiale” ed è proprio oggi, 5 ottobre, per volontà dell’Unesco dal 1994. Niente paura, non è un giorno di vacanza che si aggiunge ai tanti che l’immaginario comune attribuisce alla categoria! “Zaino in spalla” i docenti sono già coprotagonisti del nuovo anno scolastico con tanta speranza e voglia di far meglio del precedente. Certo non mancano le preoccupazioni a livello internazionale, in Italia, nella scuola stessa, tuttavia non ci si deve tirare indietro, chiamati a mettere in campo le forze migliori con rinnovato entusiasmo.

Una mia amica e collega dice spesso che “facciamo il lavoro più bello del mondo” e, se non fosse proprio il più bello, certamente è ai primi posti. Così possiamo ripartire alla grande e non dai problemi amministrativi e burocratici, ma dalle esigenze vere degli studenti, dal come costruire relazioni educative efficaci in vista della condivisione e dell’approfondimento dei contenuti. La burocrazia serve, ma da docenti non possiamo essere a servizio della burocrazia; l’unico nostro servizio è per i ragazzi, per le famiglie, per la cultura, per la società. Infatti, quando ci immergiamo in questioni tecniche durante le riunioni o i collegi, spesso ci ingarbugliamo e ci scontriamo pure perdendo ore dietro le chiacchere; quando invece mettiamo al centro la persona, ogni ora impegnata è un guadagno, ogni parola ritrova un senso, perché è meglio per noi stessi, per chi ci incontra, per i colleghi, per i ragazzi, fosse anche solo perché è il nostro lavoro e ci tocca farlo con questo stile.

Possiamo davvero rischiare di non essere all’altezza della situazione? Da adulti educatori, oltre la responsabilità di far bene e di onorare lo stipendio, abbiamo la missione di far appassionare gli studenti alla scuola, alle discipline, al sapere e alla vita, soprattutto dopo questi anni difficili; questo ci viene richiesto non dalle “carte” ma da quei cuori e quelle menti che sono coloro che incontriamo per nove mesi quasi ogni giorno in quel piccolo mondo che è la scuola. Come risponderemo a questo grido sebbene talvolta sia sottotraccia? Ogni Collegio Docenti, ogni singolo insegnante, ha la possibilità e la libertà di rispondere secondo coscienza, e la direzione scelta non sarà mai indifferente o neutra. Non c’è posto per gli ignavi a scuola!

Nell’introduzione al progetto educativo-didattico di una scuola, ho letto questa frase di Marcel Jouhandeau: «L’istante occupa uno stretto spazio fra la speranza e il rimpianto, ed è lo spazio della vita». Così «qui e ora» e tra «il già e il non ancora» siamo a scuola certi che questo tempo, con i suoi ritmi e le contraddizioni, è quello privilegiato per noi, per le nostre famiglie, per gli studenti, per le loro famiglie, riducendo gli spazi di improvvisazione e aumentando quelli creativi, condivisi, gioiosi, formativi, culturali e di crescita globale.

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