Il “dito” a Sanremo mentre la “Luna” è in Iraq

Il Festival, un appetitoso “dito” da guardare e analizzare al microscopio, mentre la “Luna” indicata sta là, abbandonata al normale lavoro dei media: in fondo che sarà stato mai un viaggio apostolico in quelle terre storiche, martoriate in un periodo così difficile per tutti?
9 Marzo 2021

È stata una settimana difficile per i cattolici social, connessi o iperconnessi, divisi tra il Festival di Sanremo e il viaggio di Papa Francesco in Iraq, forse più verso il primo che il secondo. Del resto chi avrebbe mai fatto la nottata sveglio davanti al televisore per seguire il Papa in un evento straordinario (se il fuso orario lo avesse richiesto), così come per dare per primo il nome del vincitore con commenti annessi più o meno lucidi?

Non se la prendano i colleghi giornalisti e comunicatori di professione, poiché loro non sarebbero mancati all’appuntamento, ma in fondo si è una minoranza rispetto ai tanti battezzati praticanti fedelissimi dei social. Quanto pane per certi denti ha offerto quel famoso palco: pubblico in sala sì, pubblico in sala no; quanto ci costano i presentatori e gli ospiti, i testi di certe canzoni, le performance blasfeme, le questioni di genere, gli abiti eccessivi, lo showman “dall’altare alla polvere”.

Un appetitoso “dito” da guardare, osservare, passare ai raggi X, analizzare al microscopio, mentre la “Luna” indicata sta là, abbandonata al normale lavoro dei media: in fondo che sarà stato mai un viaggio apostolico in quelle terre storiche, delle origini, martoriate, in un periodo così difficile per tutti?

E che dire di chi ha invitato a pregare intensamente per la conversione di Fiorello, di Achille Lauro, dei Maneskin (adesso è il loro turno!), come detentori misericordiosi della conoscenza del cuore dell’uomo, novelli sommi poeti pronti a destinare nei regni ultraterreni questi o quelli? Gli stessi che hanno osannato e difeso Amadeus e il suo Segno della Croce all’inizio della manifestazione!

So bene che pure il vescovo della “Città dei Fiori” si è premurato a scrivere un comunicato sulle questioni «per confortare la fede “dei piccoli”, per dare voce a tutte le persone credenti e non credenti offese da simili insulsaggini e volgarità, per sostenere il coraggio di chi con dignità non si accoda alla deriva dilagante, per esortare al dovere di giusta riparazione per le offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi».

Per carità, certo, ognuno da pastore si occupa del proprio gregge, tuttavia la “fede dei piccoli” perseguitati in Iraq, la “voce” spezzata dei “cedenti e non credenti” in Medio Oriente, “il coraggio” di vive là e cerca di costruire la pace, sono davvero solo un problema del Vescovo di Roma?

Nel duro e deciso comunicato curiale sanremese, c’è qualcosa dell’ironia manzoniana nei confronti di alcuni religiosi de “I promessi sposi” e del loro parlare contrito, naturalmente non voluta, ma che emerge prepotentemente in confronto a queste parole chiare del Santo Padre tra le macerie della guerra:

«Se Dio è il Dio della vita – e lo è –, ai suoi figli non è lecito uccidere altri figli nel suo nome. Se Dio è il Dio della pace – e lo è –, ai suoi figli non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio dell’amore – e lo è –, ai suoi figli non è lecito odiare i fratelli. Ora preghiamo insieme per tutte le vittime della guerra, perché Dio Onnipotente conceda loro vita eterna e pace senza fine, e le accolga nel suo amorevole abbraccio. E preghiamo anche per tutti noi, perché, al di là delle appartenenze religiose, possiamo vivere in armonia e in pace, consapevoli che agli occhi di Dio siamo tutti fratelli e sorelle».

 

4 risposte a “Il “dito” a Sanremo mentre la “Luna” è in Iraq”

  1. Giuseppe Sgulo’ ha detto:

    Io credo che l’unica cosa che gli organi preposti alla gestione di quel programma, era , senza tanti giri di parola, la soppressione del festival e questo per rispetto di tanti morti, tante sofferenze che ancora non ci abbandonano. A maggior ragione per non vedere quei spettacoli ridicoli e fuori dalla realtà anche perché
    finanziato dalle casse statali.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    A onor del vero, mi sembra che sia una pretesa chiamarlo ancora festival della canzone e non uno dei tanti entertainement teletrasmessi a favore degli irriducibili di mo vide costretti al chiuso domestico. Le canzoni tutte sussurrate o urlate rendono la parola intellegibile da domandarsi perché non dichiarare i versi a farli capire. Non vedo neppure divertimento irridere un patrimonio culturale che in fin dei conti in arte diventa pane di milioni di cittadini, e forse usare parsimonia anche per un divertimento quando si fatica preparare letti e strumenti negli ospedali si sarebbe dimostrato rispetto per chi moriva davvero e non di crasse risate. Il popolo italiano non è quello del tirare tardi, ma vorrebbe alzarsi presto a iniziare la giornata lavorativa e tornare a casa la sera ringraziando Dio di un pane guadagnato, di uno spirito capace di sacrifici come quelli che il Covid impone a un amore reciproco, ad apprezzare quegli ideali che sono vitali la vera serenità e al vero bene

  3. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Dobbiamo chiederci se preferiamo Vescovi ‘maneggioni’ ( parlo di miliardi di lire, cfr Napoli) oppure Vescovi uomini buoni ma anche bonhomme ‘ingenui’ come Delpini, Barbarin ed il Vescovo di Ventimiglia ( non Sanremo come sede..) che x mille motivi la battuta penosa ( anche sul nome!😠 ) su Fiorello poteva risparmiarsela…
    E’ quasi lo stesso discorso che si potrebbe fare sui 5⭐ vs una platea che ci ha fatto rappresentare da ‘celoduri’, trans, a mia insaputa, pornostar, mafiosi, pluricondannati, ecc
    Ciò premesso sarebbe bastato chiedersi cosa hanno a che fare con la Musica certe manifestazioni in cui x fortuna la gran parte degli Italiani NON si riconoscono.
    Serietà, almeno x rispetto dovuto a chi soffre x fame o malattia!!!!

  4. Carla Spreafico ha detto:

    D’accordo su tutto.
    Sono allergica a S.Remo da sempre.
    Non giudico chi lo (ama)
    Papa Francesco comunica Amore,vero incondizionato,anche solo con il suo sguardo :questo viaggio poi,da BRIVIDI ! Meraviglia rinsalda la Fede,espande il cuore!

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