Obiezione giovani: élite, guerra e consumismo

Nel messaggio ai giovani partecipanti alla conferenza europea di Praga (11-13 luglio). Papa Francesco mette in guardia i giovani dalle élite con le loro tendenze guerresche e autodistruttive
23 Luglio 2022

«Cari giovani,

… vorrei invitarvi a trasformare il “vecchio continente” in un “nuovo continente”, e questo è possibile solo con voi. So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza. Voi giovani europei avete una missione importante. Se nel passato i vostri antenati si sono spinti in altri continenti non sempre per nobili interessi, ora spetta a voi presentare al mondo un nuovo volto dell’Europa…

… Penso a voi, giovani europei, come a persone dallo sguardo ampio, aperto, capaci di guardare oltre… Vedendo come sta andando questo mondo guidato da adulti e da anziani, sembra che forse dovreste essere voi a educare gli adulti alla fraternità e alla convivenza pacifica! … Perciò, cari giovani, fate sentire la vostra voce! Se non vi ascoltano, gridate ancora più forte, fate rumore, avete tutto il diritto di dire la vostra su ciò che riguarda il vostro futuro. Vi incoraggio ad essere intraprendenti, creativi e critici: sapete che quando un professore ha in classe degli studenti esigenti, critici, attenti, viene stimolato a impegnarsi di più e a preparare meglio le lezioni … Non temete dunque di essere esigenti: avete il diritto di ricevere il meglio per voi stessi così come i vostri educatori hanno il dovere di dare il meglio di sé stessi…

Non lasciarsi trascinare in ideologie miopi che vogliono mostrarvi l’altro, il diverso come un nemico. L’altro è una ricchezza. L’esperienza di milioni di studenti europei che hanno aderito al Progetto Erasmus testimonia che l’incontro tra persone di popoli diversi aiuta ad aprire gli occhi, la mente e il cuore. Fa bene avere “occhi grandi” per aprirsi agli altri. Nessuna discriminazione contro nessuno, per nessuna ragione. Essere solidali con tutti, non solo con chi mi assomiglia, o mostra un’immagine di successo, ma con coloro che soffrono, qualunque sia la nazionalità e la condizione sociale. Non dimentichiamo che milioni di europei in passato hanno dovuto emigrare in altri continenti in cerca di futuro. Anch’io sono figlio di italiani emigrati in Argentina…

La vostra aspirazione maggiore, cari giovani, non sia quella di entrare negli ambienti formativi d’élite, dove può accedere solo chi ha molto denaro. Questi istituti hanno spesso interesse a mantenere lo status quo, a formare persone che garantiscano il funzionamento del sistema così com’è. Vanno apprezzate piuttosto quelle realtà che uniscono la qualità formativa con il servizio al prossimo, sapendo che il fine dell’educazione è la crescita della persona orientata al bene comune. Saranno queste esperienze solidali che cambieranno il mondo, non quelle “esclusive” (ed escludenti) delle scuole d’élite. Eccellenza sì, ma per tutti, non solo per qualcuno…

Se non riuscirete voi a dare una svolta decisiva a questa tendenza autodistruttiva, sarà difficile che altri ci riusciranno in futuro. Non lasciatevi sedurre dalle sirene che propongono una vita di lusso riservata a una piccola fetta del mondo: possiate avere “occhi grandi” per vedere tutto il resto dell’umanità, che non si riduce alla piccola Europa; aspirare a una vita dignitosa e sobria, senza il lusso e lo spreco, perché tutti possano abitare il mondo con dignità. È urgente ridurre il consumo non solo di carburanti fossili ma anche di tante cose superflue; e così pure, in certe aree del mondo, è opportuno consumare meno carne: anche questo può contribuire a salvare l’ambiente…

… Cari giovani, mentre voi state svolgendo la vostra Conferenza, in Ucraina – che non è UE, ma è Europa – si combatte una guerra assurda. Aggiungendosi ai numerosi conflitti in atto in diverse regioni del mondo… L’idea di un’Europa unita è sorta da un forte anelito di pace dopo tante guerre combattute nel Continente, e ha portato a un periodo di pace durato settant’anni. Ora dobbiamo impegnarci tutti a mettere fine a questo scempio della guerra, dove, come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani a combattere e morire. In casi come questo è legittimo ribellarsi! Qualcuno ha detto che, se il mondo fosse governato dalle donne, non ci sarebbero tante guerre, perché coloro che hanno la missione di dare la vita non possono fare scelte di morte. Allo stesso modo mi piace pensare che, se il mondo fosse governato dai giovani, non ci sarebbero tante guerre: coloro che hanno tutta la vita davanti non la vogliono spezzare e buttare via ma la vogliono vivere in pienezza.

Vorrei invitarvi a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI.

Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere.

Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici. Franz Jägerstätter venne ucciso nella prigione dove era rinchiuso anche il suo coetaneo Dietrich Bonhoeffer, giovane teologo luterano tedesco, antinazista, che fece anch’egli la stessa tragica fine. Questi due giovani “dagli occhi grandi” vennero uccisi perché rimasero fedeli fino alla fine agli ideali della loro fede…

… Vi invito a guardare oltre, in alto, per ricercare sempre il senso della vostra vita, la vostra origine, il fine, la Verità, perché non si vive se non si cerca la Verità. Camminate con i piedi ben piantati sulla terra, ma con sguardo ampio, aperto all’orizzonte, al cielo… Che siate giovani generativi, capaci di generare nuove idee, nuove visioni del mondo, dell’economia, della politica, della convivenza sociale; ma non solo nuove idee, soprattutto nuove strade, da percorrere insieme…»

 

Una risposta a “Obiezione giovani: élite, guerra e consumismo”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Grazie Papà Francesco che pur in sedia a rotelle vai là dove si è consumato un genocidio umano, in tutta umiltà a chiedere perdono e di averlo compiuto anche infangando il nome di un Dio che invece ha insegnato di conquistare con l’amore, non assoggettando ma rispettando la dignità della persona, in qualunque stato sia. Questo Vangelo e l’unica Legge che insegna la vera via e insegna vera libertà. Proposta di vita dunque rivolta oggi ai giovani, non priva di apprensione, i quali si affacciano con speranza di poter realizzare le proprie aspirazioni, che non dovrebbero essere quelle imposte da altri, ma nascenti da quello spirito che anima e stimola al nuovo, al bello, perché ogni individuo nasce originale. Per questo Dio ci ha fatti liberi, ci vuole amici, fratelli, gli uni degli altri, non servi. Non è nello spazio la conquista ma un oltre cui guardare che ci è stato reso possi se sapremo costruire con l’amore cio che fa il mondo nuovo, la vita per l’eternita.

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