Quei tre angeli bambini scatenati

Quando Lorenzo Lotto viene in soccorso di una catechista sconsolata dopo una processione del Corpus Domini un po' «turbolenta»
5 Giugno 2013

E anche per quest’anno le attività catechistiche sono terminate. Adesso è tempo di vacanze, di Grest e di campi scuola.

Come momento conclusivo, abbiamo scelto di invitare ragazzi e famiglie alla celebrazione del Corpus Domini. Questa festa, così importante per la nostra fede, ha più di un risvolto significativo per la catechesi; tra gli altri,  l’atto della processione conclusiva, che offre terra e strada e gesti e compagni di cammino al nostro tentativo di seguire Gesù.

Fedeli alla tradizione, i bambini della Prima Comunione precedono il Santissimo Sacramento spargendo petali di rosa lungo le nostre vie; diversamente da quanto avveniva fino a qualche anno fa, noi catechiste partecipiamo fino in fondo della gioia di questo momento.

 

Tutto merito di un’amica.

Un’amica di penna, o meglio, un’amica di tastiera, con cui ho scoperto di essere in sintonia quando entrambe partecipavamo alle discussioni di un blog.

Una sera, al rientro dalla celebrazione del Corpus Domini, postavo un commento che diceva più o meno così:

“Spero che nelle vostre parrocchie la processione sia stata intensa, la mia non so: i bambini della Comunione gettavano in aria i petali di fiori, al vento, ed erano molto allegri, nonostante gli sforzi di noi catechiste per richiamarli all’ordine. Mi viene in mente San Filippo Neri mentre scrivo, e mi fa sorridere il suo state buoni se potete: i miei stasera non potevano…”

Un modo soft per descrivere venti piccoli, scatenati biancovestiti, molto interessati alle traiettorie compiute dai petali intorno, sopra, di fianco, dietro a loro, con noi catechiste che andavamo su e giù per la fila, affannate e bisbiglianti: “Stai un pochino tranquillo; rispondi alle preghiere; non camminare così svelta; tu accelera un po’ il passo…”

La risposta della mia amica, che ho copiato e conservato, narrava:

“Sono tornata da poco a casa, dopo la processione. Sì, è stata intensa. Imponente. Molta, moltissima gente, più degli anni passati. Questo solenne sfilare con i nostri lumi accesi, e i canti per le vie del centro, con le campane della chiesa da cui siamo usciti e quelle del Duomo a cui siamo approdati che, tutte, suonavano a festa, aveva qualcosa di grandioso. Un incedere composto, lieto, invincibile. Mi sarebbe piaciuto che ci fossero anche i bambini allegrissimi a gettare in aria i petali di fiori come da te, ma non si può avere tutto. C’è un quadro di Lorenzo Lotto (la Madonna del Rosario, a Cingoli) in cui a gettare in aria petali di rose, presi da un grosso cesto in primo piano, sono gli angeli: tre scatenati angeli bambini”

Un’illuminazione, un  regalo, una prospettiva nuova.

Ho stampato l’immagine e l’ho condivisa in gruppo catechiste. Quei tre angeli sono diventati una lente attraverso cui guardare i nostri piccoli, guidandoci ad uscire dallo schema un po’ ingessato entro il quale avevamo inteso il nostro pregare camminando, per coglierlo finalmente come un momento in cui la vita, in tutte le sue fasi e le sue forme, nei modi di cui è capace, loda l’Artista che l’ha creata, il Figlio che l’ha donata, l’Ispirazione che la anima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)